La Festa del Papà è una ricorrenza civile diffusa in tutto il mondo. In molti Paesi la festività è fissata per la terza domenica di giugno, ma volendo si può festeggiare anche l’ultima domenica di luglio. Nei Paesi come l’Italia, ovvero di tradizione religiosa cattolica, la festa è invece celebrata il 19 marzo, il giorno associato dalla Chiesa a San Giuseppe, padre putativo di Gesù.
In Campania – e quindi anche ad Avellino – la tradizione si festeggia con il sapore della “zeppola”, realizzata con pasta simile ai bignè, di forma schiacciata, fritte o al forno, con crema pasticcera o marmellata di amarene. Ovviamente accompagnata dagli auguri affettuosi verso la propria figura paterna.
Si, perché la figura odierna del padre non è più quella estranea al nucleo familiare, il cui appiglio ha l’insostituibilità della figura materna. I “padri nostri” oggi sono presenti eccome, si mettono in gioco e si adoperano in famiglia così come le madri. Gli scatti che accompagnano queste parole, rigorosamente trovati sul web, mostrano che la parità di genere passa anche attraverso la parità dei ruoli genitoriali, ovviamente con le dovute differenze. L’esempio più lampante è la Svezia, dove sono previsti i 60 giorni di congedo parentale anche per il papà.
Perciò buona Festa del Papà, inteso come padre naturale, adottivo, omosessuale, separato o single anche a chi non ce l’ha o l’ha vissuto doppiamente nel ruolo di una mamma o di un nonno o di uno zio.
Buona Festa del Papà a mio padre e a chiunque pensi che un figlio o una figlia siano una scelta e un diritto di tutti e per tutti.