Attività pubbliche e commerciali: circa la metà dei conti è senza scontrino

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Bar, ristoranti, attività commerciali in tutt’Italia spesso “dimenticano” di emettere lo scontrino fiscale. Si tratta di un fenomeno in crescita che oggi interessa oltre la metà degli acquisti da parte degli italiani, dai negozi ai bed & breakfast. Una evasione quotidiana messa in evidenza recentemente da un’indagine dell’Adnkronos in collaborazione con diverse associazioni di categoria e di consumatori sul territorio.

Nel mese di monitoraggio in oggetto, dal 1 aprile al 1 maggio 2016, è risultato infatti non in regola il 54% delle ricevute discali degli esercizi commerciali. La stessa rilevazione, nell’anno precedente, aveva fatto registrare invece il 51% di irregolarità. Una percentuale dunque in aumento tanto da condurre il Governo a effettuare modifiche in tal senso, mandando in pensione lo scontrino a partire dal 2017.

Se il fenomeno è certamente diffuso su tutto il territorio nazionale, non mancano differenze a livello di proporzioni. A detenere la maglia nera il Sud Italia. A Napoli ad esempio lo scontrino non viene emesso nel 78% dei casi oppure a Bari nel 66%. Risalendo la Penisola troviamo Roma con una percentuale di quasi il 60%, mentre va relativamente meglio al Nord con Genova che si conferma la città più virtuosa in questo senso con una quota di evasione intorno del 18%, mentre Milano e Torino raggiungono il 35%.

Questa tendenza è definibile quotidiana in quanto include gli acquisti, anche quelli più piccoli, effettuati con costanza giornaliera da parte della popolazione. A partire da caffè e cornetto della colazione alla pizza con gli amici fino ad arrivare alla spesa dal fruttivendolo o alle piccole strutture alberghiere che non rilasciano ricevute per il pernottamento. In questi casi, il cliente è tenuto a richiedere sempre l’emissione del regolare contrassegno di acquisto. Verificando, inoltre, l’esattezza dei dati fiscali riportati sul documento e che l’importo sia il medesimo di quello corrisposto.

Nei casi di mancata emissione dello scontrino o della ricevuta o di emissioni irregolari sono previste invece specifiche sanzioni solo a carico del commerciante o di chi eroga il servizio attuate dalla Guardia di Finanza nell’ambito delle azioni di lotta all’evasione fiscale.

Esistono però anche operazioni per le quali è previsto l’esonero dell’emissione dello scontrino o della ricevuta fiscale. Tra queste ad esempio le cessioni di tabacchi, di carburanti per l’autotrazione, di giornali e beni mediante distributori automatici funzionanti a gettone o a moneta. Altri casi di esonero del rilascio di scontrino o ricevuta sono previsti per i conducenti di taxi (i quali sono però tenuti al rilascio in caso di richiesta del cliente) e per altre attività “minori” come ciabattini, ombrellai e arrotini.

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