“Sono fortunata ad essere viva”. L’irpina Olga racconta il dramma vissuto a Parigi

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“Sono fortunata ad essere viva. Avevamo deciso di recarci nel ristorante cambogiano colpito dall’attentato. Poi abbiamo cambiato idea.”

olga iuliano
Olga Iuliano

La biologa Olga Iuliano, ventinovenne di Chianche, frequenta il quarto anno di dottorato di ricerca in Biologia all’Istituto Curie di Parigi e ieri sera, al momento del sanguinoso attentato di matrice islamica, si trovava in giro con amici per la capitale francese.

“Ieri ero in zona Place Monge – dichiara Olga a Irpinianews –  a pochi passi dal Curie ed ero a cena con alcuni amici e colleghi. Intorno alle 21.30 un amico spagnolo, seduto accanto a me, ha ricevuto un messaggio in cui gli si chiedeva come stesse e dove si trovasse. Da lì abbiamo iniziato a guardare le news ed abbiamo visto esplosioni allo Stade de France dove c’era la partita Francia-Germania oltre all’attentato in un ristorante cambogiano molto famoso, locale che io precedentemente avevo proposto come meta per la nostra serata.

In realtà non avevamo capito la gravità della situazione. Una nostra amica libanese ci ha esortato ad andare via subito intimandoci di evitare le metro e così abbiamo fatto. Io abito in una zona tranquilla mentre altri amici vivono nelle zone colpite dall’attentato ed hanno preferito restare a dormire nel Curie per essere al sicuro.

L'invito a non uscire di casa da parte del guardiano dello stabile in cui vive Olga
L’invito a non uscire di casa da parte del guardiano dello stabile in cui vive Olga

Arrivata a casa, vedendo le news francesi e poi italiane, ho iniziato a capire la gravità della situazione. Il Bataclan (locale che ospitava il concerto degli Eagles of Death Metal, teatro di uno degli attacchi terroristici con numerose vittime, ndr) e il ristorante cambogiano sono molto frequentati da giovani come me. Poi è stato un via vai di sirene di polizia e ambulanze per le strade per tutta la notte. Il guardiano del mio stabile ha lasciato un cartello in cui sconsigliava di uscire di casa.”

Com’è la situazione il giorno dopo?

“Silenzio tombale. In genere molte persone il sabato mattina fanno sport. Io vivo vicino ad un parco. Invece oggi non si sente nulla. Ho appena saputo che è stato dichiarato lutto nazionale per 3 giorni.”

Quali sono le tue sensazioni?

“C’e sgomento. Potevo esserci io lì. Ora sono con un’amica di Genova.
Il mio cellulare è intasato di messaggi e, forse, di tutta questa brutta situazione la sola cosa che mi dà sollievo è il fatto di sapere che parenti, amici e vecchi compagni di scuola si sono preoccupati per me. 

Quando sei lontana da casa, lontana dagli affetti è tutto più difficile. Mi sento fortunata per non essermi trovata lì. Al momento provo paura perchè non mi sento al sicuro. E c’è rabbia, tanta rabbia perchè miei coetanei innocenti  sono stati uccisi in questo vile attentato terroristico.”

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