Atripalda, seduce 70enne per una catenina d’oro. Denunciata la “Circe” napoletana

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Aveva accettato l’invito da un’avvenente 56enne per trascorrere in sua compagnia qualche oretta di piacere e distrarsi dagli impegni e problemi quotidiani ma, sia per l’uomo che per la donna non è andata come programmato.

Continua la lotta alla piaga rappresentata dalla criminalità predatoria, condotta dal Comando Provinciale Carabinieri di Avellino e che ogni giorno vede impiegati i militari dell’Arma in un capillare controllo del territorio teso a garantire sicurezza e rispetto della legalità.

I fatti si sono svolti in Atripalda. La bella signora, dopo aver avvicinato e circuito un 70enne del luogo, lo faceva salire a bordo del suo autoveicolo e, appartatisi in una tranquilla località periferica, nel corso di un incontro intimo gli asportava con destrezza un monile in oro che l’uomo aveva al collo. Dopo qualche minuto squillava il telefono della donna: la stessa, fingendosi infastidita per quell’inaspettata e non gradita telefonata, invitava la sua vittima a scendere dell’auto giusto per il tempo di rispondere a quella scocciante chiamata. Ma appena sceso dall’auto, si dava alla fuga lasciando all’uomo soltanto la possibilità di effettuare un’accorata denuncia ai Carabinieri cui affidava la propria richiesta di giustizia.

Vincendo con forza l’imbarazzo, raccontava ai militari della Stazione di Atripalda quanto accadutogli. I Carabinieri avviavano tempestivamente un’attività investigativa, sviluppata attraverso l’acquisizione di utili informazioni nonché di video dalle telecamere di tutta la zona e l’analisi degli elementi raccolti permetteva di risalire all’identità dell’adescatrice.

Alla luce delle evidenze raccolte per la donna, residente a Napoli e gravata da svariati precedenti di polizia, scattava la denuncia in stato di libertà alla Procura della Repubblica di Avellino, diretta dal Procuratore Dott. Rosario Cantelmo, ritenuta responsabile del reato di furto aggravato.

Nel corso delle indagini è emerso che anche altre persone sono rimaste vittime di analoghi episodi commessi con analogo “modus operandi”.

Sono in corso indagini da parte dell’Arma tese anche all’individuazione di eventuali complici.

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