Atripalda – I tempi belli della politica di ieri a confronto con la “strana” apatia di oggi

0
319

Atripalda – C’era una volta, la sezione, la passeggiata, il convegno, la festa, la piazza della Dc, del Pci, dei socialdemocratici, del Msi, le Feste patronali. Ad Atripalda, tra commercio, giovani dediti alla politica e al ragionamento, era facile intrattenersi per parlare dell’identità locale, tra aspetti culturali, sociali e di nuove aggregazioni con spirito di sana competizione. Ritornare sulle rive del Sabato e cercare di capire o comprendere il livello della qualità politica atripaldese, diventa difficile se non impossibile. L’appiattimento evidente del dibattito locale con filosofie ad personam e l’apparizione di nuovi rappresentanti del popolo, figli della legge elettorale più che per un concreto riferimento della massa, la dice lunga sullo stato di agonia dell’attività amministrativa. Un sindaco perbene come Carmela Rega, professionista di successo ma poco radicata alla logica della politica, una giunta figlia della logica partitocratrica, un consiglio poco visibile (tranne qualche valido rappresentante), sfilacciamenti all’interno dei gruppi consiliari e le estemporanee furbizie per galleggiare nel mare dell’ideologia, non depongono a favore della nobile storia locale. C’è ancora Ulderico Pacia, il Don Chisciotte dei poveri, detronizzato dalla delega di assessore ma sempre temprato a nuove battaglie con i soliti proverbiali borbottii. Resiste, con grande diplomazia e nervi d’acciaio, l’ex sindaco Gerardo Capaldo, osservatore attento degli eventi locali, ma anche quasi… stordito dalla lenta marcia amministrativa dell’attuale maggioranza. Inossidabile ancora Andrea De Vinco sempre pronto a proporre temi e difese a spada tratta del paese che non c’è più. Scalpita Emilio Moschella, segretario cittadino dell’Udeur con un nipote che da poco ha costituito il secondo circolo della Margherita. Difende per quel che può, l’onore e le armi dell’opposizione, il tosto Eugenio Laurenzano alle prese anche con le fughe da Forza Italia. Poi, i nuovi giovani, anzi i nuovi coordinatori, come Raffaele La Sala, Antonio Zaino, i giovani adulti come Arturo Iaione, Enzo Aquino, le espressioni di Rifondazione Comunista, i diesse che seppur movimentisti sembrano orfani di riunioni fiume e di collanti naturali. Sempre impeccabile, per il look della cravatta accoppiato alle camicie senza bottoni e alle scarpe ben lucidate, il tenace Luigi Parziale alle prese con i tradimenti della politica e le angustie dell’Udc in tema di rappresentatività. Le cronache di questi giorni parlano di tensioni nella maggioranza che si ritroverà nell’interpartitico del prossimo 7 novembre per chiarimenti e rilancio dell’amministrazione. Quattro i punti, anzi gli ostacoli, da chiarire: la realizzazione del complesso commerciale e residenziale in Via Roma (ex De Angelis), la richiesta dell’assessore esterno per lo Sdi , la revoca del comodato gratuito ad Asso.Cia del box di Piazza Umberto I e la destinazione del centro servizi. Del Cinema ex Ideal ( una memoria del passato), dell’attuale Parco Pubblico ancora poco…pubblico, sulle problematiche del sociale (da contrada Alvanite al dramma della povertà,etc.etc) , sui progetti di riqualificazione e il futuro della città, poco o nulla. Forse anche per Atripalda, la storia è figlia delle generazioni che cambiano. Ma c’è il sospetto anche concreto, che l’apatia non sia figlia del caso.

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here