Atripalda – Caputo attacca Capaldo: “Scelte discutibili”

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Atripalda – “L’ultimo Consiglio comunale di Atripalda ha visto approfondirsi ulteriormente il solco che divide DS e Margherita. La scissione del gruppo consiliare unico, dopo oltre otto anni, ha rappresentato l’occasione per un chiarimento che ha assunto il carattere della resa dei conti; occasione utile, in ogni caso, per meglio comprendere la portata di una crisi sempre più accentuata: illuminante, da questo punto di vista, l’intervento dell’ex sindaco Capaldo, che, nel denunciare l’alleanza con i DS, accusati di ambiguità e doppiezza, ha attaccato gli atteggiamenti da essi assunti sulle scelte urbanistiche”. E’ in sintesi la nota di Luigi Caputo esponente Comitato Politico Regionale Prc. “Politica urbanistica ed edilizia: la ristrutturazione dell’area ex Siderderivati, il tunnel in piazza per la realizzazione di parcheggi sotterranei, il PIP, sui quali Capaldo ha subito delle aperte sconfessioni significa ai suoi occhi compiere un delitto di lesa maestà. La storia recente di Atripalda ci restituisce però una realtà alquanto diversa: le scelte urbanistiche hanno rappresentato il principale banco di prova per la formazione delle alleanze politiche. Così fu nel 1998, quando l’accettazione del progetto di PRG da parte del PDS sancì il via libera alla formazione dell’Ulivo; così è stato negli anni successivi, quando le modifiche al testo originario del piano, imposte da Capaldo e sostenute a spada tratta dall’assessore diessino Tuccia, ne hanno sperimentato la solidità. Oggi questo patto si rompe perché le riserve sollevate da uno dei suoi contraenti, resosi conto, anche se forse tardi, dei rischi di autoannullamento politico a cui andava incontro, ne disvelano la natura dogmatica e inemendabile. Ciò va al di là dei singoli punti di merito. La questione essenziale risiede nel fatto che di certi argomenti non si deve discutere. I DS, con alcune posizioni critiche adottate, in alcuni casi determinanti, oltre ad infrangere un tacito accordo, hanno creato un pericoloso precedente. Per questo motivo Capaldo non può perdonarli e non li perdonerà. Conseguentemente, la ricomposizione tra Margherita e DS o si realizzerà nonostante Capaldo (ipotesi ai limiti all’ impossibile), o non si realizzerà affatto. Tertium non datur, insomma. A meno che la Quercia, indebolita dalle sue stesse contraddizioni, non finisca per accettare di ricontrattare l’alleanza al ribasso, con tanto di epurazioni degli elementi ‘indesiderabili’, che avrebbe il sapore della più umiliante delle mortificazioni”.

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