Paolo Foti, sindaco di Avellino ha ufficialmente annunciato di non voler più ricoprire il ruolo di presidente dell’Ato. La crisi dei grandi partiti inizia a far discutere e a far tribolare. Un colpo di scena che nessuno si sarebbe aspettato, vista la ferma posizione espressa dal primo cittadino e dai vertici del partito stesso fino ad alcuni giorni fa. Ma con ogni probabilità anche la mozione presentata da Dino Preziosi, Giancarlo Giordano, Nino Montanile, Enza Ambrosone, Virgilio Cicalese ha fatto il resto ed ha scoperto un nervo che poteva far saltare una maggioranza in Comune che naviga a vista. Quindi la decisione: “La mia disponibilità rispetto all’Ato è da ritenersi annullata in maniera definitiva – ha detto Foti – Su questo non intendo aprire alcuna discussione. Non ci sto ad una politica selvaggia e priva di amore e di senso di appartenenza. Non intendo essere accerchiato da zone grigie né accetto discussioni sulla mia moralità. Se rispetto a questo processo i sindaci realmente riusciranno a prendere in mano le redini, io sarò al loro fianco”.
I numeri non erano dalla parte del sindaco, i consiglieri ribelli su questo argomento erano pronti ad andare allo scontro e ad affiancare la minoranza che politicamente sull’Ato ha costretto Foti alla resa. Un’azione incisiva da parte dei sottoscrittori della mozione che doveva discutersi in aula. E l’argomento ora non sarà più di attualità, visto che il problema non si pone più. Ma rimane il dato politico che vede il gruppo della minoranza togliersi una soddisfazione.
Redazione Irpinia
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