Astec, Pdci: “In Provincia provata l’inconsistenza della politica”

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Altra giornata di lotta dei lavoratori dell’ASTEC davanti allo stabilimento FMA. “Nell’incontro avuto presso la provincia di Avellino con l’assessore Solimine, ancora una volta si è potuta toccare con mano l’assoluta inutilità della politica irpina, come di tutta la politica nazionale, di fronte alla FIAT e ai suoi diktat”. A parlare è la segreteria provinciale del Partito dei Comunisti Italiani. “La politica – si legge ancora nella nota – è praticamente terrorizzata di fronte alle scelte della FIAT che può fare e disfare quello che vuole, stracciando la Costituzione, le leggi e i contratti a suo piacimento. Sanno solo balbettare, giocando allo scaricabarile, senza tener conto della sofferenza delle persone. Stiamo assistendo ad una completa capitolazione dello Stato di fronte agli interessi privati di un singolo imprenditore, che sta di fatto abbandonando l’Italia a se stessa e non c’è alcuna capacità e volontà politica del Governo e di tutte le istituzioni politiche a tutti i livelli di opporsi con decisione alle scelte scellerate dei Marchionne di turno. All’Astec come alla Irisbus come in tutte le altre vertenze aperte in Irpinia, ultima quella dei forestali, siamo di fronte alla completa capitolazione degli interessi nazionali di fronte agli interessi privati che diventano prioritari ed insindacabili di fronte agli interessi pubblici e ai principi sanciti dalla nostra Costituzione. Una cosa mai vista al mondo e sono oramai trent’anni che va avanti questa storia, ma ora la corda si è spezzata e si è andati molto oltre il punto di non ritorno. Come Partito dei Comunisti Italiani facciamo appello a tutti i lavoratori, a tutti i sindacati, alle forze politiche di sinistra che hanno a cuore il rispetto della legalità costituzionale e degli interessi collettivi, a tutti i cittadini democratici, a proclamare un grande sciopero generale di tutta la provincia Irpina per contrastare fino in fondo ed invertire la tendenza alla distruzione del nostro tessuto produttivo e del nostro Stato che potrà solo avere conseguenze tragiche e sviluppi imprevedibili”.

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