Video/Aste Ok, tutto da rifare per l’associazione. Scarcerati i vertici del gruppo: era autonomo dal Clan Partenio

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AVELLINO – Tutto da rifare per il “clan delle aste”. Non sono bastati due anni e mezzo di istruttoria dibattimentale per arrivare alla condanna di promotori e organizzatori del cosiddetto gruppo che avrebbe imposto turbative ed estorsioni. Per il Tribunale di Avellino i partecipi al capo A del 416 bis non erano un gruppo legato al Nuovo Clan Partenio o una sua promanazione o costola, ma un organizzazione autonoma. Il primo effetto e’ la scarcerazione di tutti gli imputati se non detenuti per altro. Per cui lasceranno nelle prossime ore il carcere Armando Pompeo Aprile, Antonio Barone, Gianluca Formisano, Pagano Beniamino, che erano in carcere per questo titolo custodiale. Mentre restano in carcere, benché scarcerati, Nicola Galdieri e Carlo Dello Russo condannati nel processo principale al Nuovo Clan Partenio. I giudici del Tribunale di Avellino hanno con una lunga ordinanza letta in aula per circa due ore dal presidente Roberto Melone riqualificato come emerso dall’istruttoria dibattimentale quella del gruppo delle aste come un’organizzazione autonoma, benché abbiano evidenziato come “si rilevano in modo evidente condotte tipiche del 416 bis del Codice Penale”, riferendosi anche ad un ruolo di “Antistato” rappresentato dal gruppo ed una vera e propria “estorsione ambientale” rispetto alla scelta degli esecutati di versare somme agli stessi. “E’ emerso anche il ruolo di vertice da parte di Galdieri Nicola e Forte Livia, Genovese Damiano, Pagano Beniamino e Dello Russo”. Un clan autonomo però rispetto alla contestata partecipazione al Nuovo Clan Partenio. Per cui i magistrati del Tribunale di Avellino hanno deciso di rimettere gli atti alla Procura Distrettuale Antimafia. Per cui sarà tutto da rifare. Alla fine si dovra’ ripartire dal 2020, con avvisi e richiesta di rinvio a giudizio da rifare con le indicazioni date dal Tribunale di Avellino da parte dell’Antimafia. Intanto prr le altre posizioni si sono registrate una condanna e dieci assoluzioni, si riferisce a quelle non ritenute partecipi all’associazione e una larga parte dei reati fine, tutto da rifare invece per il capo relativo all’associazione a delinquere di stampo camorristico contestato agli imputati Livia Forte, Armando Pompeo Aprile, Nicola Galdieri, Beniamino Pagano, Damiano Genovese, Carlo Dello Russo. Anche in seguito alla requisitoria del pm per Antonio Barone e Gianluca Formisano. Dopo più di ventidue ore e mezza di camera di consiglio, quella iniziata intorno alle 22:30 di ieri, i giudici del Collegio del Tribunale di Avellino hanno con una lunga ordinanza letta in aula, rimesso tutti gli atti alla Procura Antimafia.

Una lunghissima giornata. L’aula e il Palazzo di Giustizia presidiato da Polizia e Carabinieri. Alle venti e cinquantotto i magistrati del Collegio, il presidente Roberto Melone e i giudici a latere Vincenza Cozzino e Gilda Zarrella hanno raggiunto l’ aula. Proprio il presidente Melone ha letto in aula il dispositivo della sentenza e l’ordinanza . L’imputazione al capo A quanto all’appartenenza all’associazione camorristica del Nuovo Clan Partenio, sempre alla stessa associazione avrebbero fatto parte anche Formisano e Barone. Al termine della sua requisitoria il pm antimafia Henry Jhon Woodcock aveva invocato condanne per quasi due secoli di carcere nei confronti dei diciotto imputati.

Livia Forte. Atti al Pm

Aprile Armando Pompeo Atti al Pm- 2 anni (capo Q)

Nicola Galdieri. Atti al Pm
Beniamino Pagano. Atti al Pm

Damiano Genovese. Atti al Pm

Carlo Dello Russo. Atti al Pm

Antonio Barone. Atti al Pm

Gianluca Formisano. Atti al Pm

Emanuele Barbati. Escluso 416 bis 4 anni

Antonio Ciccone. Non doversi procedere

Manlio Di Benedetto. Assolto

Antonio Flammia. Assolto

Maria Luigia Gasparro. Assolto

Raffaele Giaccio. Assolto

Mario Gisolfi. Assolto e scarcerato

Ermelinda Becchimanzi. Assolto

Mario Guerra. Assolto

Giuseppe Di Costanzo. Assolto