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Aste Ok, Taormina denuncia tre avvocati e annuncia: se Marra conferma denuncio anche lei

AVELLINO- La denuncia nei confronti di tre avvocati e quella gia’ anticipata nei confronti della teste Daniela Marra (indagata per concorso in calunnia e in corruzione in atti giudiziari) qualora dovesse confermare le dichiarazioni rese al pm antimafia Henry Jhon Woodcock dal suo avvocato, il penalista Gerardo Perillo. E’ l’ora dei veleni nell’inchiesta parallela al processo Aste Ok, quella che ha registrato l’iscrizione nel registro degli indagati della Procura di Napoli dell’avvocato Carlo Taormina, che e’ accusato in concorso con Gianluca Formisano di aver fatto da tramite proprio con la teste per ritrattare le dichiarazioni rese il 18 aprile 2021 ai Carabinieri, in cambio di utilita’. In una nota all’Ansa Taormina ha evidenzisto:  “Il programma di denunzie e querele da me preannunciato ieri- ha scritto in una nota l’avvocato Carlo Taormina – ha avuto inizio. La denunzia per calunnia è rivolta agli avvocati Perillo, D’Archi e Provvido di Avellino e subordinatamente nei confronti della signora Daniela Marra, ove dovesse confermare quanto riferito all’autorità giudiziaria dall’avvocato Perillo”. E ha anche chiesto all’Ordine di intervenire: “Nei confronti degli stessi avvocati ho chiesto agli ordini competenti di procedere per quanto di loro pertinenza”, ha sottolineato l’avvocato Taormina che prosegue: “A parte la scarsa considerazione che quei legali hanno avuto del loro ruolo e del segreto professionale, questione sulla quale pure gli organi investiti dovranno far convergere la loro attenzione, sono intollerabili e gravemente lesive della mia onorabilità, onestà e professionalità, le insinuazioni formulate in sede giudiziaria contro di me fino a rendere ipotizzabili, se correttamente o meno si vedrà a tempo e luogo propri, mie interferenze con le libertà dei testimoni nel noto processo avellinese relativo alla gestione illecita delle aste giudiziarie, addirittura facendo balenare, con non meglio identificate ed identificabili condotte, la prospettazione divantaggi economici”.   E ha concluso: “non esistono fisiche possibilità di tali eventualità e sfido le persone interessate a dire se io le abbia viste più di una volta in vita mia, quando, nell’esercizio del mio ministero difensivo le ho convocate per raccogliere le loro dichiarazione oltre un anno prima del tempo in cui ebbero a rendere testimonianza, senza che io le abbia mai poi viste o sentite, allo stesso modo in cui non le ho mai più viste e sentite dopo averle viste e esaminate come testi in tribunale”.”Chiedo che l’autorità giudiziaria, – conclude Taormina – tenuto doveroso conto del grave danno che deriva alla mia personalità e professionalità, per il quale agirò per ottenere il dovuto risarcimento dei danni, proceda con rapidità alla soluzione del caso che è caratterizzato da una semplicità disarmante :non conosco, non ho mai trattato, non ho mai visto, non ho mai sentito nessuno”. Taormina ha anche rivolto un appello al Procuratore di Napoli Nicola Gratteri: “Chiedo al procuratore Gratteri, che tanto a cuore ha il contrasto della criminalità, e lei sa quanto lo condivida, che abbia ugualmente a cuore la tutela dei galantuomini: nei prossimi giorni, la mia cura sarà dedicata alla revisione di tutti gli atti del processo e all’analisi delle attività di investigazione, con particolare riferimento a quelle che suscitano il mio interesse per modalità o esito, onde poter adeguatamente agire giudiziariamente. Gli onesti si garantiscono, si proteggono e non si criminalizzano”.

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