Aste Ok , la Procura chiede l’archiviazione per i tre Carabinieri: l’annuncio in aula 

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2021

 

AVELLINO- Aste Ok, i militari del Nucleo Investigativo di Avellino che lo scorso 28 febbraio avevano appreso in aula di essere sottoposti ad indagine ( ipotesi di reato nei loro confronti quella di falso ideologico, violenza privata, corruzione e abuso in atti d’ufficio) potrebbero presto diventare parte offesa per il reato di calunnia. Come avvenuto per la comunicazione sulle indagini, quella fatta in aula del 335 da parte della difesa, così anche questa mattina l’avvocato Taormina ha anticipato che pende richiesta di archiviazione per cui nei prossimi giorni ha anche annunciato che ci sara’ opposizione e quindi una camera di consiglio davanti al Gip. La svolta sarebbe arrivata dopo gli accertamenti condotti dalla Procura di Avellino tra novembre e febbraio. Al termine dei quali il pm che ha condotto le indagini, il sostituto Cecilia Annecchini (e probabilmente lo stesso Procuratore della Repubblica Domenico Airoma) avrebbero firmato una richiesta di archiviazione nei confronti dei tre militari del Nucleo Investigativo. Anche in questo caso la vicenda e’ venuta fuori nel corso dell’udienza di questa mattina, quando come avvenuto in precedenza, la stessa difesa dell’imprenditore Gianluca Formisano, il penalista Carlo Taormina, ha annunciato che ci sara’ opposizione alla richiesta di archiviazione.

IL FATTO

Le indagini emerse in aula nella scorsa udienza erano state avviate dopo la trasmissione degli atti da parte del Tribunale di Avellino (il collegio presieduto dal giudice Roberto Melone) , dei verbali relativi alle testimonianze in aula di Ciriaco e Caterina De Nardo (16 e 30 settembre 2022) e Daniela Marra, sempre a settembre 2022. A questi due verbali trasmessi dallo stesso Tribunale si era aggiunta a novembre la querela sporta contro i Carabinieri dall’imprenditore di Serino, attualmente ancora ai domiciliari.

Cosa avevano riferito i testi. I De Nardo, padre e figlia, avrebbero parlato di una escussione come persone informate sui fatti, quella avvenuta nell’aprile 2021, nella quale il padre avrebbe firmato un verbale che poi era stato strappato per un presunto errore dai Carabinieri, precisando che non era stato letto e adombrando eventuali circostanze che non aveva riferito. Sua figlia invece aveva raccontato di aver firmato un verbale che doveva confermare quello del padre, senza leggerlo. Quasi come se fosse stata costretta a farlo. Al centro della vicenda la presunta dazione di cinquemila euro data al Formisano per garantire che non partecipasse all’asta per un terreno di Montoro e quella di un opificio. La Marra avrebbe invece riferito che i settemila euro versati a Formisano non erano una somma per farlo uscire dell’asta ma una fattura per prestazione professionale dello stesso.

LE INDAGINI

A quanto pare per la Procura la questione dei De Nardo i verbali redatti dai Carabinieri non avrebbero contenuto circostanze tali da dimostrare incontrovertibilmente il falso ne’ la violenza privata. Del resto non erano state neppure sporte denunce nei confronti dei militari da parte dei due testimoni per le presunte pressioni. La Marra in aula si era poi avvalsa della facoltà di non rispondere. Sulla vicenda Marra aveva anche deposto in aula e nei suoi verbali una delle imputate principali del processo, ovvero Livia Forte. Sulla valutazione della querela sporta da Formisano, non ci sono ancora dettagli perché l’atto non è noto. Si attendono ora gli sviluppi della vicenda.