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Aste Ok, il Tribunale accoglie richiesta Antimafia: Formisano in carcere

Il Pm antimafia Henry John Woodcock

AVELLINO- Dalla serata di ieri l’ingegnere Gianluca Formisano è stato trasferito dagli arresti domiciliari al carcere.

Il Tribunale di Avellino (il collegio presieduto dal presidente Roberto Melone e dai giudici a latere Zarrella e Cozzino) ha infatti accolto la richiesta del pm antimafia Henry John Woodcock di aggravamento della misura cautelare a cui era sottoposto dal 2020 il presunto partecipe al “clan delle aste” alla luce degli atti depositati al Tribunale dopo la richiesta di 500 comma 4 e 5 ovvero la falsità delle dichiarazioni rese in aula da Caterina e Ciriaco De Nardo nel processo Aste Ok.

I magistrati del Tribunale di Avellino avevano già messo in evidenza nell’ordinanza letta in aula, dove non avevano fatto riferimento alla richiesta di aggravamento (disposta dunque con altra ordinanza ) come: “dalla chat tra l’utenza di De Nardo Caterina e Formisano Gianluca, i testi De Nardo Caterina e De Nardo Ciriaco siano stati destinatari di offerta di denaro o di altre utilità in riferimento a situazioni economiche di De Nardo Ciriaco in relazione alla procedura d’asta indicata in imputazione”.

E hanno evidentemente anche ritenuto, come già rilevato nella ordinanza di acquisizione dei verbali di sommarie informazioni come sempre dagli atti (le indagini dei militari del Nucleo Pef della Guardia di Finanza di Napoli agli ordini del capitano Andrea Zuppetti) il condizionamento di De Nardo Ciriaco e De Nardo Caterina sia stato determinato proprio dallo stesso Formisano. In particolare alcuni passaggi emersi dalle chat depositate dal pm Woodcock.

In particolare sommariamente dalla discussione del pm antimafia nel motivare la richiesta di 500 comma 4 erano infatti venute alla luce alcune circostanze, tra cui: c’era una comunicazione assidua negli anni tra i due, ovvero De Nardo e Formisano, si sarebbe registrata la presenza della De Nardo a casa di Formisano e la circostanza più grave era la sorta di preparazione della versione da fornire nel corso della sua deposizione il 16 settembre del 2022, come secondo la prospettazione accusatoria sarebbe emerso dalle chat in quel periodo.

Tutti motivi per cui, alla luce della violazione delle prescrizioni imposte a Formisano al momento dell’applicazione della misura cautelare ai domiciliari il 9 novembre del 2020 (ovvero il divieto di comunicazione con persone estranee al suo nucleo familiare o convivente) avranno portato a rilevare come quella dei domiciliari non sia una misura idonea. Da qui l’aggravamento e la custodia in carcere.

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