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Aste Ok, due testimoni “smentiscono” le vittime e i difensori: atti alla Procura

AVELLINO- Nel processo Aste Ok la difesa passa all’attacco. Al di là del gioco di parole, al termine della lunga udienza di oggi destinata ad ascoltare i testimoni chiamati in causa “de relato” nel corso del dibattimento, alcuni difensori (gli avvocati Roberto Saccomanno per Livia e Modestino Forte e l’avvocato Gaetano Aufiero per Carlo Dello Russo) hanno chiesto la trasmissione degli atti alla Procura di Avellino nei confronti di due debitori esecutati, le presunte vittime, che avrebbero testimoniato il falso davanti al Collegio presieduto da Roberto Melone. In cosa sarebbe consistito? La prima vicenda è relativa ad un sopralluogo presso il bene che era messo all’asta di una delle presunte “vittime” del sistema criminale che vedeva alleato il gruppo Aprile-Forte al Nuovo Clan Partenio. Nel corso dell’esame in aula la “vittima” esecutata aveva dichiarato che a quel sopralluogo Modestino Forte si sarebbe recato presso i locali che erano stati messi all’asta con un’arma. La circostanza, che non era stata riferita al pm nel corso delle indagini (“perché non era stato chiesto”) era venuta fuori nel corso del dibattimento. E qui era stato precisato di aver segnalato e denunciato la circostanza ai Carabinieri. Il maresciallo chiamato a testimoniare oggi in aula ha però escluso che ci fosse un procedimento relativo alle armi, non potendo entrare nel merito delle due denunce presentate dalla vittima, nel 2018 e nel 2019. Tutte e due relative ad una conceria di Solofra. Riferendo di aver raccolto le denunce, trasmesse poi alla Dda di Napoli, il sottufficiale dell’Arma ha escluso che ci fosse stato un procedimento per armi. Una circostanza che alla luce di quanto raccolto in aula ha portato il difensore di Forte Modestino a chiedere al Tribunale di inviare gli atti alla Procura per valutare eventuali denunce per le false dichiarazioni rese dalla teste in aula nel maggio del 2022. Richiesta a cui si è associato anche l’avvocato Gaetano Aufiero. Altra circostanza relativa alle presunte false dichiarazioni rese da un teste nel corso del dibattimento sono quelle per un’asta relativa ad un capannone di Atripalda. In questo caso a sollecitare la trasmissione degli atti e’ stato il penalista Gaetano Aufiero, alla luce di una circostanza precisa emersa nel corso dell’esame in aula delle parte offesa, ovvero il riferimento ad un attentato legato alla vicenda delle aste giudiziarie di cui la presunta vittima avrebbe informato il suo legale e una familiare. Attentato ad un’attività commerciale. La circostanza che si sia fatto riferimento ad un attentato e’ stata esclusa dall’avvocato, che però ha parlato di minacce su cui però insieme ad altre circostanze ha invocato il segreto professionale. nessun riferimento alle aste per l’attentato anche da parte del familiare.
Da qui la richiesta della difesa, a cui si è aggiunta anche quella dell’avvocato Saccomanno su un’altra circostanza emersa nel corso dell’esame dei testi relativa alla proposta di acquistare il bene aggiudicato ad un altra persona trasmessa tramite il legale. Che su domanda dell’avvocato Alberico Villani, ha precisato però di aver inviato una proposta di acquisto non per conto del soggetto esecutato ma di una sua familiare. Da qui anche in questa seconda circostanza la richiesta di trasmissione degli atti, sulla quale però il pm antimafia Simona Rossi, oggi in aula al posto del pm titolare Henry Jhon Woodcock si è opposta non rilevando che nelle due circostanze fatte emergere dalla difesa, ci fossero estremi per una falsa dichiarazione resa in aula. Il Tribunale si è riservato. Nel corso dell’udienza e’ stato anche ascoltato su richiesta della difesa di Livia Forte il cuoco in servizio al ristorante Its’Ok, che ha riferito su richiesta della difesa sul fatto che i Galdieri, con cui però lui non aveva conoscenza, si recavano presto il ristorante. E che negli ultimi due anni era cambiato l’atteggiamento delle stessa, che quando entrava in cucina sembrava sempre preoccupata. Ma non ha direttamente collegato questa circostanza ai Galdieri. In aula si torna il prossimo 22 novembre.

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