Un procacciatore di affari nella mediazione di compravendita di autovetture della provincia di Avellino (B.G. di 60 anni residente ad Avellino) ed il suo complice, L.C. di 58 anni, anch’egli residente ad Avellino), secondo l’accusa erano abilissimi nel piazzare le loro autovetture agli acquirenti con prezzi competitivi, salvo poi scoprire, questi ultimi, che le auto acquistate erano prive di regolare autorizzazione alla circolazione, ragion per cui il risparmio degli acquirenti era fittizio. I venditori, di fronte alle vibranti e minacciose proteste degli acquirenti, rilasciavano agli stessi i falsi permessi provvisori, che a loro detta avrebbero consentito agli acquirenti di poter circolare liberamente in attesa del regolare libretto di circolazione, che mai, in realtà, sarebbe stato emesso. La falsificazione fu acclarata nel 2007, grazie alle indagini della Questura di Benevento, la quale riuscì a sequestrare i falsi permessi provvisori nella centrale di Atripalda, dove venivano realizzati. Ciò nonostante, i due accusati, difesi dall’avvocato avellinese Mario Di Salvia, sono stati assolti per non aver commesso il fatto. Il Tribunale ha infatti accolto la tesi difensiva, secondo la quale, pur avendo emesso titoli alla circolazione indiscutibilmente falsi, tali titoli non sono stati riconosciuti quale certificazione amministrativa e pertanto ha ritenuto esenti da responsabilità i due imputati.
Redazione Irpinia
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