Associazione mafiosa, falso ideologico e abuso d’ufficio: archiviate le indagini a carico di Tonino Aufiero

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Nuova archiviazione per Tonino Aufiero, ex Sindaco di Pratola Serra e attualmente consigliere comunale, in merito ad una vicenda che lo vedeva indagato insieme ad altre persone per associazione mafiosa, con l’aggravante dell’art. 7.

Gravissima l’accusa: procedure ad evidenza pubblica poste in essere dalla Pubblica Amministrazione che si ipotizzavano illegittime, quali lavori di realizzazione di impianti per la produzione di energia rinnovabile e lavori di realizzazione di un asilo nido comunale; indebito utilizzo di una utenza telefonica intestata al Comune di Pratola Serra, asseritamente utilizzata per raccogliere consensi nell’ambito della campagna elettorale in favore di Aufiero, abuso d’ufficio e peculato in concorso con due ragazze partecipanti al progetto “Garanzia Giovani”.

Il procedimento penale, originato da un esposto anonimo, è stato affidato alla Direzione Distrettuale Antimafia.

In data 22 aprile 2016 il consigliere di minoranza Galdo Gerardo è stato ascoltato quale unica persona informata dei fatti presso la medesima Direzione Distrettuale Antimafia dal Sostituto Procuratore, dott. Francesco Soviero, assistito dai militari della Compagnia Carabinieri di Mirabella Eclano, Molinaro Ivan e Lombardi Pietro.

Dopo la deposizione di Galdo , il P.M., dott. Soviero, ha richiesto al Gip competente di sottoporre il telefono cellulare di Antonio Aufiero e di un’altra persona ad intercettazioni.

Il Giudice per le Indagini Preliminari, la dott.ssa Roberta Attena, letti gli atti del procedimento nei confronti di Antonio Aufiero ed altre persone; esaminata la richiesta del PM di autorizzare a disporre, per la durata di giorni 40, le operazioni di intercettazione telefonica; ritenendo che non sussistevano indizi del reato ipotizzati dal PM, e in considerazione del fatto che le dichiarazioni di Galdo Gerardo (Sit del 22/04/2016) erano generiche, ha rigettato la richiesta.

In data 24/05/2016 il Sostituto Procuratore della Repubblica della Direzione Distrettuale Antimafia, dott. Francesco Soviero, ha disposto la cancellazione dell’iscrizione dell’aggravante di cui all’art 7 L. n. 203/91 a carico di Antonio Aufiero e altre persone “in quanto dalle indagini effettuate non emerge che i fatti contestasti agli indagati siano stati commessi per favorire una associazione camorristica o utilizzando un metodo mafioso, né sono stati acquisiti riscontri sulla asserita collusione degli indagati stessi con soggetti legati alla criminalità organizzata”.

Successivamente il fascicolo è stato inviato dalla Direzione Distrettuale Antimafia alla Procura della Repubblica di Avellino che provvedeva ad effettuare approfondimenti sulle ipotesi di reato ipotizzate.

Dai suddetti approfondimenti è emerso che: insussistente era il danno economico subito dal Comune di Pratola Serra circa l’utenza telefonica in questione poiché “trattandosi di utenza a tariffa fissa, non vi era stata lesione patrimoniale per la P.A. (Pubblica Amministrazione)”.

Archiviate anche le accuse di violazione di norme di legge o regolamento sui lavori di realizzazione di impianti per la produzione di energia rinnovabile e per la realizzazione di interventi di efficientamento energetico degli edifici del Comune di Pratola Serra, sui lavori di realizzazione dell’asilo-nido comunale ed infine sui lavori di completamento degli spogliatoi presso il campo di calcio.

Questa la motivazione: “RITENUTA L’INIDONEITA’ DEGLI ELEMENTI ACQUISITI A SOSTENERE L’ACCUSA IN GIUDIZIO PER I MOTIVI DIFFUSAMENTE ESPOSTI NELLA RICHIESTA DEL P.M. ALLA QUALE SI RINVIA…, SI DISPONE L’ARCHIVIAZIONE DEL PROCEDIMENTO”.

“Ennesimo importante e soddisfacente risultato, giustizia ancora è fatta – ha commentato Tonino Aufiero – Sono stato messo alla gogna mediatica e pubblica ingiustamente e meschinamente.

Mi dispiace che, a causa di qualche folle, in preda all’esaltazione, Pratola Serra abbia occupato le prime pagine dei giornali con l’ombra che fosse amministrata da persone collegate al malaffare. Ringrazio i miei sostenitori per essermi stati vicini ed aver creduto in me sempre, prima come uomo e poi come amministratore.

Procederò, nelle opportune e preposte sedi, di avvalermi della tutela risarcitoria nei confronti di chi ha determinato tale ulteriore diffamante e calunniosa denuncia.

Per fare buona politica non c’è bisogno di grandi uomini, ma basta che ci siano persone oneste, che sappiano fare modestamente il loro mestiere. Sono necessarie: la buona fede, la serietà e l’impegno morale. In politica, la sincerità e la coerenza, che, a prima vista possono sembrare ingenuità, finiscono alla lunga con l’essere un buon affare” (cit. Piero Calamandrei).