“Sfiduciato” il fronte anti-De Blasio: Pd spaccato in due e caos totale

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Il volto preoccupato e per certi versi imbronciato che Francesco Todisco ha mostrato fin dal suo arrivo all’Hotel Cappuccino per l’Assemblea provinciale Pd non faceva presagire nulla di buono per gli oppositori del segretario provinciale Carmine De Blasio.

Ma quando, ad un certo punto, il sorriso è scomparso anche dal volto di Gianluca Festa i segnali negativi erano inequivocabili.

Se sfiducia doveva essere dopo la presentazione della mozione con ben 54 firme durante la scorsa assise provinciale, sfiducia non è stata con 50 voti a favore che non bastano al fronte anti-De Blasio per avere la sua testa.

Il segretario provinciale rimane in sella insieme a tutti i problemi che attanagliano il Pd irpino. Un partito spaccato in due, come dichiarato dallo stesso De Blasio ai cronisti durante una pausa dell’Assemblea e come confermato perfettamente dal risultato dello scrutinio, che non sa da dove e come ripartire.

Neanche lo stesso segretario si aspettava l’esito venuto fuori dalla convention di stasera che ha registrato l’assenza dei due grandi sconfitti: il deputato Luigi Famiglietti e la presidente del Consiglio regionale Rosetta D’Amelio.

Il parlamentare renziano, fresco di Leopolda, e l’unica vera vincitrice irpina delle scorse Regionali ora, probabilmente, evidenzieranno l’irresponsabilità dei delegati che hanno deciso di firmare la mozione di sfiducia ma che non si sono presentati alla convention democratica. Eppure, non c’è bisogno neanche di tanta esperienza politica accumulata sul campo per sapere che, quando si gioca sul filo di lana dei numeri, il rischio in cui si può incorrere è che un’intera linea politica (quella inaugurata nel post-Regionali con la consegna delle deleghe da parte dei rappresentanti delle due componenti) venga completamente sconfessata.

Gli oppositori rimangono al palo, dunque, come rimane al palo il partito provinciale. De Blasio resta al suo posto ma senza maggioranza. E’ chiaro che occorrerà l’intervento delle sfere regionali e nazionali per sbrogliare la matassa.

Una riapertura delle trattative per allargare la segreteria sembra, a questo punto, un’utopia politica.

I colpi di scena, quindi, non sono finiti: resta un partito alla sbando, che non sa quello che vuole, fatto di personalismi, di incoerenze e dell’incapacità di caratterizzare il proprio operato sul territorio basandosi sull’unica mission che dovrebbe contraddistinguerlo: essere al servizio dei cittadini.

Cercare di anticipare cosa accadrà nei prossimi giorni è da masochismo psichico.

De Blasio, nella conferenza stampa programmata per mercoledì ancora prima dell’esito dello scrutinio, proverà a farci capire cosa vuol fare lui.

Non tenderei ad escludere, a questo punto, neanche la quarta assemblea provinciale nel giro di poche settimane, magari proprio il giorno di Natale o a Capodanno, perchè no.

Nel Pd irpino tutto è possibile.

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