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ASI, sindacati contro Belmonte: illecita apertura a privati nel CGS

Perché mai aprire alla privatizzazione di un ente pubblico che funziona e il cui bilancio è in attivo? Il nuovo presidente dell’Asi di Avellino, Giulio Belmonte, si insedierà solo lunedì prossimo. Eppure, polemiche sul voto a parte, appaiono diverse le grane che si troverà ad affrontare. La più impellente di queste è costituita dall’ingresso di 3 imprenditori privati nel Consorzio Gestione Servizi, facente capo proprio all’Asi irpina.
L’ente, attraverso i suoi 81 dipendenti, svolge una fondamentale attività di gestione e depurazione degli impianti fognari nelle 8 aree industriali del Cratere. Un lavoro, insomma, che risulta necessario tanto per la sopravvivenza del sistema industriale dell’Alta Irpinia, quanto per la tutela dell’ambiente. L’ingresso di tre società private nel consorzio, con il 10% delle quote, pertanto, sia nel merito che nel metodo, scatena una forte presa di posizione da parte di lavoratori ed esponenti sindacali. Attraverso una nota congiunta, i segretari provinciali di Fiom, Fim e Ulm, rispettivamente Sergio Scarpa, Giuseppe Zaolino e Gaetano Altieri, chiedono immediate spiegazioni al nuovo presidente dell’Asi, reo, secondo loro, di aver aperto alle 3 imprese, e richiedono la convocazione di un imminente incontro. “Lavoratori, Rsu e sindacati – si legge nel comunicato – contestano all’Asi la mancata informazione alle parte sociali e l’attivazione di una procedura illegale per l’individuazione delle tre società. “L’iniziativa dell’ASI – aggiungono – ha innescato una nuova fase che potrà sfociare nello stato di agitazione ed in una serie di manifestazioni che rimetterebbero a rischio il funzionamento del sistema industriale in Alta Irpinia”.

Il j’accuse di Giuseppe Zaolino è ancora più esplicito: “Con le logiche della vecchia politica e senza espletare la gara pubblica obbligatoria, 3 imprenditori sono entrati nell’ente dalla porta di servizio”. Per il leader della Fim, il nuovo scenario implica diverse tipologie di rischi: “L’inizio della privatizzazione del consorzio, che è interamente pubblico, – evidenzia – può mettere in discussione sia il mantenimento dei livelli occupazionali che il percorso già intrapreso con l’Alto Calore e che, nell’ambito della nuova normativa, dovrà portare ad un affidamento in capo all’Ato della gestione delle acque”. Il sindacalista giudica incomprensibile l’improvvisa decisione di aprire ai privati: “Vogliamo sapere quali siano i criteri che hanno portato a questa scelta – afferma. In caso contrario, sappiano che i lavoratori sono pronti a ricorrere alla Procura della Repubblica”. A tale proposito, Zaolino ribadisce come siano state “eluse le condizioni di legalità”, e manifesta le sue perplessità soprattutto alla luce dell’efficienza del Consorzio Gestione Servizi. “Si tratta di un ente che ha un bilancio in attivo – spiega – e che di suo, ha provveduto recentemente ad implementare i servizi ottenendo dalla Regione le licenze necessarie per effettuare anche la depurazione del percolato. Per finire – ricorda Zaolino – la stessa Asi risulta inadempiente dal punto di vista economico nei riguardi del CGS”. La convocazione di un imminente confronto con Belmonte, per il leader della Fim Cisl è allora d’obbligo: “Se si tratta di una mossa politica – chiosa – i lavoratori non hanno gradito. Il nostro obiettivo è quello di uno sviluppo compatibile con l’ambiente. In questo senso, non faranno sconti al nuovo presidente dell’Asi”.

Belmonte respinge con forza la paternità della decisione che apre all’ingresso dei privati nel Consorzio Gestione Servizi. “Personalmente mi insedierò lunedì – afferma. Bisogna capire bene chi ha deliberato cosa e chi ha favorito chi. Si tratta pertanto di insinuazioni del tutto gratuite”. Il successore di Pietro Foglia resta abbottonato in attesa “di vedere la carte” ma apre al dialogo con i rappresentanti sindacali e rassicura circa il manetenimento di tutti i livelli occupazionali. “Mi impegno sin da ora a fare in modo che nessun posto di lavoro venga perso – promette. Ma voglio anche dire che, provenendo dal mondo imprenditoriale, so bene che assicurare il pane a ciascun lavoratore implica anche l’assicurazione di un servizio efficiente e quindi l’impegno degli addetti”. Il nuovo presidente dell’Asi manifesta inoltre la volontà di confrontarsi quanto prima, magari subito dopo le amministrative, con i rappresentanti sindacali ed esclude l’ipotesi di una privatizzazione del Consorzio Gestione Servizi. “Invito tutti ad abbassare i toni – dichiara. Non vi sarà alcuna privatizzazione, non avrebbe senso. Si tratta soltanto di fantasie”.
(di Flavio Coppola)

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