Asi, il punto di Pisano: “Aree industriali irpine più attrattive con Zes e Pnrr. Presto la svolta per ex Novolegno”

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Un anno al timone dell’Asi, 365 giorni per provare ad invertire la rotta e dare nuove prospettive di sviluppo alla provincia di Avellino. E’ la mission che, dal 21 maggio dell’anno scorso, sta provando a portare avanti Pasquale Pisano, sindaco di San Martino Valle Caudina e presidente del Consorzio per lo sviluppo delle aree industriali.

“Ci siamo messi da subito all’opera, in alcune questioni la macchina dell’Asi risultava un po’ inceppata”, sottolinea Pisano. C’erano imprenditori – in particolare, a quanto riferisce il presidente, a Solofra – che non corrispondevano al Consorzio il dovuto per i servizi ricevuti. “Abbiamo provato a recuperare da più punti di vista il ruolo dell’Asi, anche sotto il profilo dell’immagine. Il nostro compito è quello di agevolare il lavoro delle aziende, non essere loro di intralcio. Abbiamo recuperato il rapporto un po’ con tutti gli imprenditori”.

Il consorzio Asi si dice pronto ad affrontare alcune delle più importanti sfide dell’ultimio periodo. “Dobbiamo fare di tutto – dice Pisano – per provare a migliorare e far crescere il tessuto imprenditoriale del nostro territorio. I capisaldi sono il Pnrr e le aree Zes. In Irpinia abbiamo tre aree strategiche, ovvero la valle Ufita, il Calaggio e Pianodardine. Abbiamo ottimi rapporti con il commissario straordinario alle Zes. Da lui e dall’assessore allo Sviluppo della Regione, abbiamo avuto l’incarico di rivedere le perimetrazioni di queste zone economiche speciali. L’auspicio è quello di provare a rivitalizzare anche anche altre aree, in primis il distretto conciario di Solofra, uno dei più importanti non solo della provincia di Avellino, che merita maggiore attenzione e rispetto”.

Un’altra operazione importante che l’Asi sta portando avanti è in valle Ufita, un’altra zona di fondamentale importanza nel futuro industriale irpino. “Stiamo acquisendo – afferma il sindaco di San Martino Valle Caudina – un’area di ottomila metri quadrati, area Edison (per intenderci, si trova all’interno della ex Irisbus di Flumeri ma non appartiene all’attuale proprietà). La metteremo a dispozione degli imprenditori che vorranno investire in questa zona. Devo dire la verità, queste aree, grazie anche agli incentivi delle Zes, stanno cominciando ad essere di nuovo molto appetibili”.

La strada che sembra intenzionata ad intraprendere l’Asi è quella di “agevolare”, in qualche modo, la presenza di imprenditori locali, per dare nuova linfa e nuovo slancio alle eccellenze dei nostri territori. A proposito della ex Irisbus, chiediamo a Pisano se ci sono trattative per acquisire anche parti di lotto di Industria Italiana Autobus, visto che parliamo di un’area di grandissime dimensioni.

“Abbiamo avviato dei contatti. Come si sa, il 40% del capitale di IIA è di Invitalia. Abbiamo avuto delle interlocuzioni con Invitalia, dovremo avere a breve degli incontri per capire come andare avanti con il discorso”.

I vantaggi offerti dalle Zes sono la molla che fa rendere attraenti le aree industriali irpine. “C’è un interessamente sempre crescente, devo dire che i vantaggi sono davvero significativi, assolutamente da sfruttare. C’è una burocrazia agevolata, anche dalla presenza dello sportello unico che, dal 2 maggio, semplifica qualsiasi tipo di iter. C’è poi lo sgravio fiscale del credito d’imposta e, ancora, tutte le opportunità offerte dal Decreto Legge Pnrr 2, cui vanno aggiunti ulteriori finanziamenti. Per ovvi motivi, il consorzio ha realizzato uno sportello informativo a disposizione di tutti gli imprenditori. Non solo informazioni ma anche consulenza per attivare i finanziamenti”.

Spiragli anche per la ex Novolegno di Pianodardine, l’azienda che faceva capo al gruppo Fantoni, chiusa all’improvviso mandando sul lastrico decine e decine di lavoratori. “C’è tutto il nostro massimo impegno, anche su input della Regione Campania. Abbiamo infatti raccolto delle manifestazioni d’interesse ad acquisire lo stabilimento e sembra che siamo sulla strada buona. C’è, in particolare, un imprenditore che già opera a Pianodardine, un imprenditore locale, che ha intenzione di ampliare la propria attività produttiva e che, dunque, sarebbe intenzionato a comprare lo stabilimento ex Novolegno. Porteremo all’attenzione del ministero dello Sviluppo le manifestazioni d’interesse pervenute. A breve si riaprirà il tavolo di crisi per valutare il da farsi”.