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Ariano ricorda Giovanni Grasso. Zecchino: “Prototipo del politico con la virtù della trasparenza”

Un incontro con tante voci provenienti da mondi differenti. Obiettivo comune: ricordare Giovanni Grasso “l’uomo del dialogo, politico della mediazione” a vent’anni dalla sua dipartita.

Oggi pomeriggio, sabato 26 gennaio, presso il museo Civico di Palazzo Forte ad Ariano Irpino, l’Arec Campania (Associazione ex consiglieri regionale) con il patrocinio del Comune di Ariano ha ricordato la figura di “Giannino”.

Dialogo, mediazione, confronto: queste le peculiarità dell’ex presidente della Regione Campania nato sul Tricolle il 4 maggio del 1940, insegnante di matematica prima e preside poi, entrato ufficialemente in politica nel 1970 tra le fila della Democrazia Cristiana.

In una sala gremita di gente, cittadini, amici, amministratori hanno ripercorso le tappe più importanti della vita politica e privata di Giovanni Grasso.

La presidente del Consiglio Regionale, Rosetta D’Amelio ha ricordato di lui quanto spingesse affinché le donne partecipassero alla vita politica; Antonio Bassolino ha sottolineato il suo grande senso delle istituzioni mantenuto fino alla fine; Gianfranco Rotondi ha apprezzato la sua concretezza nel fare politica; Andrea Covotta ha ripercorso la figura del professore Grasso che alla notizia del rapimento di Aldo Moro, correva l’anno 1978, bloccò la lezione per parlare agli studenti.

Dote di Giovanni Grasso il dialogo, la capacità di arrivare ad ogni singolo individuo. Testimonianze anche da parte di Giuseppe Gargani, Mario Pepe, Nando Morra, Enzo De Luca e il sindaco di Ariano, Domenico Gambacorta che ha ricordato: “E’ stato l’ultimo governatore proveniente dalle zone interne della Campania. Durante il suo mandato, 1993-95, ha varato leggi ancora esistenti”.

A concludere la commemorazione, Ortensio Zecchino che ha lanciato un messaggio alla nuova generazione politica: “Oggi domina un indifferentismo ideologico ed invece la politica è dialettica dei diversi e non carri armati”.

di Maria Giovanna La Porta

 

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