Ariano Irpino- Gli alunni dell’Istituto Comprensivo Giulio Lusi di località Martiri dovrebbero rientrare a scuola lunedì dopo le operazioni di sanificazione. Ma l’allarme legionella continua a preoccupare. Le famiglie chiedono verifiche anche negli altri istituti scolastici della città.
Come è possibile che il batterio si sia sviluppato nelle tubature idriche della scuola? Perchè non si faceva il cosiddetto “flussaggio” delle acque per evitare la contaminazione? Non dovrebbero esserci controlli periodici delle acque in tutte le scuole per prevenire questi problemi? Tutte domande per ora senza risposta. Di certo c’è che l’allarme è scattato in seguito alla bronco-polmonite che ha colpito un collaboratore scolastico, costretto al ricovero al Moscati. Gli accertamenti diagnostici hanno evidenziato che la causa dell’infiammazione polmonare era proprio il batterio della Legionella.
Da li l’avvio delle indagini da parte di Asl e Arpac nei luoghi frequentati dall’uomo che hanno riscontrato nell’impianto dell’acqua calda dell’istituto la presenza del batterio.
E così è scattata l’ordinanza da parte del sindaco di Ariano Irpino, Enrico Franza, di chiusura per tre giorni al fine di consentire la sanificazione dell’impianto. Per fortuna sembra che nessun alunno, docente o altro collaboratore scolastico sia stato colpito dal batterio.
La Legionella penetra nella persona attraverso le mucose delle prime vie respiratorie in seguito ad inalazione di aerosol contaminati o più raramente di particelle di polvere da essi derivate per essiccamento o per aspirazione di acqua contaminata. Non si prende la Legionella bevendo acqua contaminata e non si trasmette da persona a persona.
La sua diffusione è legata alla mancanza di un idoneo trattamento dell’acqua che comporta la presenza di incrostazioni, corrosioni e biofilm. La temperatura ideale di sopravvivenza del batterio è tra i 25°C e i 55°C. Questo spiega anche perché si tratta di una malattia con una stagionalità estiva-autunnale.
In genere la colonizzazione da parte della Legionella avviene in tubature vecchie e poco manutenute, dunque appare singolare che si sia sviluppata proprio nell’istituto più nuovo della città. Da qui la preoccupazione per le altre scuole e da qui l’appello dei genitori al sindaco, all’Asl e all’Arpac affinchè vengano effettuate verifiche anche negli altri istituti.