Oggi si aspetta una
vera e propria rivoluzione sul Tricolle.
Infatti, tra oggi e domani dovrebbero arrivare
i tir per riprendere a scaricare presso lo
sversatorio arianese. Blocchi delle strade,
bambini in prima linea, donne e uomini
pronti a difendere il proprio territorio.
Ancora Difesa Grande nell’occhio del ciclone
e nel vortice delle polemiche.
“In un’intervista rilasciata ad una emittente
locale, l’ex senatore Ortensio Zecchino ha
parlato di ribellismo presente nelle varie iniziative
condotte negli anni contro la discarica,
offendendo in qualche modo, l’intera collettività
arianese”. Ma c’è di più. La riapertura
di Difesa Grande da parte del Prefetto,
Corrado Catenacci, sarebbe a detta di
Giovanni Maraia, un atto illegale. “Le collettività
di Ariano, Greci, Savignano, Zungoli,
Villanova, Grotta e Monteleone, resisteranno
contro ogni forma di violenza, di forza e di
illegalità che il Commissario Straordinario
vorrà mettere in azione”. Maraia, inoltre,
invita Catenacci ad analizzare una situazione
non più a lui favorevole dato che i rappresentanti
del centro-destra, che in un primo
momento hanno sostenuto il piano di riapertura
della discarica hanno ritrattato ed espresso
con una manifestazione di pentimento,
solidarietà al popolo arianese. “Per dirla
tutta, il progetto del Prefetto è stato bocciato.
Ma nonostante ciò il dottor Catenacci ha da
accertare una cruda realtà nota agli occhi di
tutti: la pericolosità dei rifiuti raccolti e provenienti
da ogni angolo d’Italia. Da alcuni
anni, poi, sembra che il flusso e il traffico
delle scorie sia regolato da organizzazioni
che il Commissario faccia bene a non sottovalutare.
Ora, in merito a questa ‘scomoda’
situazione, si chiede con la massima priorità
al Prefetto Catenacci, di accertarsi di queste
due sdegnose verità e infliggere così un duro
colpo alla Camorra e al traffico illecito di
rifiuti tossici e urbani”. Di fronte a queste
denunce Maraia non ha nessuna voglia di
indietreggiare, visto che si tratta come spesso
l’ha definita: di una lotta per la civiltà a tutela
dei diritti.
Redazione Irpinia
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