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Ariano Irpino – Rifiuti: il Cosmari contro Catenacci

I rifiuti ancora pomo della discordia. Questa volta a chiamare in causa il commissario per l’emergenza rifiuti, Corrado Catenacci, è il Consorzio Smaltimento Rifiuti Avellino2, presieduto da Vincenzo Sirignano. Il Cosmari con sede sul Tricolle punta il dito contro l’applicazione di un incremento notevole dei costi di smaltimento, deciso da Catenacci, per quei comuni che non hanno raggiunto il 30 per cento della raccolta differenziata. In una nota, i componenti del Cda del Consorzio contestano Catenacci in quanto raggiungere tale percentuale di differenziata è possibile solo dando priorità alla raccolta del rifiuto organico. “La raccolta differenziata – si legge – svolge un ruolo centrale nel sistema di gestione integrata dei rifiuti. È l’unico sistema percorribile per ridurre i costi di smaltimento, per trasformare le materie in risorse e per garantire il conferimento in discarica o ad impianti per la produzione di Cdr”. Il Cosmari precisa, inoltre, che “…la Regione non ha definito alcun programma per l’attuazione delle prescrizioni di legge e che tali carenze normative comportano di fatto la non applicazione delle regole. Esiste una inadeguatezza delle filiere per garantire lo smaltimento dei rifiuti differenziati e non esistono impianti sul territorio regionale adeguati a ricevere i rifiuti selezionati. Tutto ciò viene confermato dal fatto che attualmente parte del rifiuto organico della Campania viene trasferito nella Regione Veneto, attraverso il trasporto ferroviario”. Intanto, il Consorzio arianese ricorda a Catenacci che ha redatto un progetto preliminare di ampliamento ed ammodernamento dell’impianto di compostaggio di Teora che, ad oggi, ha una capacità produttiva di circa 20 tonnellate al giorno quando il fabbisogno dell’intero bacino di Avellino2 si aggira intorno alle 100 tonnellate giornaliere. Ed ancora, il Cosmari ha effettuato per oltre 8 mesi l’attività di roto-imballatura dei rifiuti per contrastare la grave emergenza durante il blocco dello smaltimento del 2004. Insomma, “l’incremento dei costi di smaltimento è solo un sopruso di Catenacci in quanto il Commissariato è reo di non aver intrapreso programmi ed interventi per superare le carenze strutturali e legislative in materia di rifiuti” e si dice pronto ad adire alle vie legali contro il Commissariato per l’Emergenza Rifiuti per la Regione Campania.

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