Ariano in movimento, solidarietà a Friscuolo: la nota di Maraia

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“Esprimiamo la nostra solidarietà al Comandante dei Carabinieri della compagnia di Solofra per aver condotto un’indagine, sullo smaltimento illecito di rifiuti pericolosi, fortemente osteggiata dal Sindaco di Solofra appartenente al Pd, e dall’ex senatore irpino Enzo De Luca se vengono confermate le intercettazioni telefoniche intercorse trai due e pubblicate da alcuni quotidiani nazionali.

A Solofra ed Ariano Irpino è toccata la stessa sorte, quella di vedere le proprie acque e le proprie terre contaminate da fanghi tossici frutto delle lavorazioni conciarie.

Alla base delle indagini del procuratore di Avellino, c’è il tetracloroetilene, una sostanza cancerogena, la quale altro non è che il succo dei fanghi. Questo liquido e i relativi fanghi se smaltiti non correttamente creano gravi danni all’ambiente e alla salute. Eppure lo smaltimento illecito non solo è molto diffuso ma ha radici storiche lontane: già nel 97, a seguito di una denuncia di Giovanni Maraia venne certificato dall’ASL AV1 che nella Discarica di Difesa Grande tra il 1997 e il 1998 erano stati interrati circa 30 milioni di kg. di fanghi provenienti dal CODISO di Solofra.

L’ASL AV1, concludeva affermando che tali fanghi «non possono essere smaltiti a Difesa Grande»

Questo smaltimento illecito fa risparmiare tanti soldi agli imprenditori e alle società che lo gestiscono, il problema è che questo profitto viene fatto sulla pelle di tanti uomini, donne e bambini.
Già a quei tempi esisteva una forte resistenza delle istituzioni a ricercare la verità, infatti ad Ariano Irpino non si trasferivano i Carabinieri ma direttamente i Magistrati, causando una discontinuità nelle indagini..

Il sequestro dei pozzi idropotabili a Solofra, come la chiusura di Difesa Grande sono passi importanti ma ai quali devono seguire altri, fatti da parte dei Comuni nel senso della bonifica dei luoghi inquinati, se si vuole proteggere, non solo a chiacchiere, la salute dei propri concittadini.

Ad Ariano non è bastata una condanna del Tribunale alla Asi-Dev, né sono valse le analisi che attestavano la presenza di Cromo-esavalente per appaltare i 6,5 Milioni di euro finanziati dalla Regione per la Bonifica e mai spesi dal Comune. Sei Mln e mezzo di euro calcolati tenendo conto delle caratteristiche della discarica di Difesa grande e che dovevano essere spesi dal Comune in danno dell’Asi-Dev.

Al danno si è unita la beffa costituita dal Piano di caratterizzazione della discarica approvato dal Comune nel 2015 e in cui si legge che magicamente la Discarica non inquina più.

Speriamo che questa non sia una manovra per far risparmiare l’Asi-Dev, quello che   sembra certo è che questa società è stata dichiarata fallita dalla Corte di cassazione con sentenza numero 22209/2013, sottoscritta in data 15 maggio 2013, e quindi non si comprende come l’amministrazione le possa affidare i lavori di bonifica.

I cittadini arianesi aspettano dal 2004 una bonifica non fasulla di una discarica che nei 12 anni successivi la sua chiusura ha prodotto ancor più danni di quando era aperta.

Chiediamo al Sindaco e agli ambientalisti che ora siedono nel Consiglio comunale di rivedere il Piano di caratterizzazione della Discarica approvato nel 2015 e procedere alla bonifica, spendendo quei 6,5 milioni ai sensi del decreto ministeriale n. 471/99, così come richiesto, certificato e riproposto dall’ASL AV1;accertato che l’intera zona, dove è ubicata la discarica, è interessata da aziende agrarie.

Se il silenzio dell’amministrazione e delle opposizioni continua imperturbabile allora l’unica soluzione è investire della questione nuovamente la Regione e togliere le competenze al Comune di Ariano. Nonostante siamo accumunati da questa brutta sorte auguriamo ai cittadini solofrani di poter vedere un epilogo diverso da quello che hanno potuto sperimentare i cittadini di Ariano Irpino”.

Così, in una nota, Generoso Maraia di Ariano In movimento