Ariano e la grande attesa: Tante mimose contro i rifiuti

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di Antonio Porcelli – Nell’attesa snervante della
popolazione di Ariano
Irpino che ad oggi, in modo
civile, ha impedito ai Tir di scaricare
le tonnellate di rifiuti in quella
che ormai viene definita la pattumiera
dell’intera provincia, si scorge
in modo sempre più prorompente
la lezione che proviene dal
basso verso i vertici istituzionali e
politici. Ancora una volta, come
sul Formicoso ed altre battaglie per
la sopravvivenza, la gente ha indicato
la strada da percorrere. Quella
della lotta alle ingiustizie, alle
sopraffazioni e alla violenza scientifica
che corrode la nostra società.
Ancora una volta esce sconfitta la
politica che tra “nuovismo” e continuismo”,
tra i personalismi di
sempre e le nostalgie del passato,
evidenzia una crisi di rappresentanza
da far rabbrividire. Si assiste
nelle ultime ore ad una sorta di
demagogia , di polemiche inutili e
trasversalismi tipici della classe
politica attuale che non rende giustizia
al torto subito dalla popolazione
di Ariano Irpino e dell’intera
valle dell’Ufita. In dieci anni, tra
governi di destra e sinistra, la palla
delle responsabilità diventa come il
cerino nelle mani del condannato a
morte. La speranza e il sorriso carico di tensioni evidenziata nei volti
delle donne, bambini, anziani e
studenti, per addolcire la parte esecutiva
dello Stato, diventa la nuova
politica che serve alla nostra Terra
per meditare. L’invito a ritornare
indietro rivolto ai “poveri” autisti
dei quaranta ed oltre Tir carichi di
rifiuti, non a caso, diventa occasione
per ripensare a come eravamo e
come, purtroppo oggi, siamo malridotti.
La gente vince con una
croce, simbolo di speranza e fede,
accompagnata dagli sguardi ingenui
dei propri figli e dal fiore delle
donne, la mimosa. La storia infinita
di Difesa Grande forse, inconsapevolmente,
è la miccia a fuoco
lento per far ridestare i tanti miopi
che continuano ad esprimere un
ritardo culturale verso le grandi
questioni ambientali e la sua mancata
pianificazione. Ed è per questo
motivo, come nelle notti gelide sull’altopiano
di Andretta, ritornano
nitidamente nella mente, gli occhi,
le mani, gli scialli delle donne
dell’Alta Ipinia, vere ed uniche protagoniste
del mancato scempio dell’altra
parte del cielo della nostra
provincia. Le donne di Ariano
hanno già vinto: le mimose, come
il fos ha già selezionato le scelte del
nostro prossimo futuro. I figli, la
salute e la vivibilità vengono prima
dei localismi e del desiderio di
potere della politica sempre più a
rilento nell’accettazione dei veri
valori.

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