Arcigay Napoli: “Positiva la sentenza su trascrizione del certificato di adozione”

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“Non è solo una battaglia politica ormai i nostri figli avranno la stessa identità sui loro documenti italiani e francesi e saranno riconosciuti anche in Italia come fratelli e figli di ambedue. La vita quotidiana risulterà più semplice per tutti noi e loro saranno decisamente maggiormente tutelati ovunque in Europa”.

Così a Il Velino Giuseppina La Delfa, una delle due madri e fondatrice ed ex-presidente di Famiglie Arcobaleno. Accolta positivamente anche da Arcigay Napoli, la recente sentenza dela Corte d’Appello di Napoli che ha ordinato la trascrizione dell’atto di adozione del figlio della partner per la coppia di donne franco-italiana, regolarmente sposate in Francia ed attualmente residenti in provincia di Avellino.

“I sindaci di Serino e Santo Stefano del Sole – hanno spiegato in una nota gli esponenti di Arcigay Napoli – ignorando la sentenza del Tribunale di Lille, avevano rifiutato la registrazione dell’atto e sono ora stati condannati al pagamento delle spese di lite e dovranno procedere alla trascrizione.

I due Amministratori avevano negato la registrazione a causa dell’orientamento sessuale delle due madri. Ma la stessa Corte d’Appello di Napoli, già l’anno scorso, aveva riconosciuto il matrimonio delle due donne celebrato in Francia”.

“Esprimiamo gioia e soddisfazione alla famiglia Hoedts-La Delfa – hanno ribadito i membri del direttivo di Arcigay Napoli – ancora una volta, da Napoli continuano ad arrivare segnali positivi in merito alle istanze della comunità lgbt: dalla politica, dalla cultura, dalla società civile e anche dalla magistratura. Come già successo per alcune sentenze su una interpretazione corretta della legge per la riattribuzione dell’identità di genere, dal Tribunale di Napoli, infatti, arrivano grandi aperture per la difesa dei diritti delle persone lgbt. La sentenza dimostra inoltre la lungimiranza del Comune di Napoli in merito alla vicenda del piccolo Ruben”.

Per Alexander Schuster, l’avvocato della coppia: “L’anno scorso i giudici hanno affermato in sostanza che l’Italia non può negare i diritti fondamentali, come il diritto di sposarsi garantito da uno Stato membro dell’UE solo perché non ha una legislazione per le coppie dello stesso sesso”.

Soddisfazione anche per Marilena Grassadonia, presidente di Famiglie Arcobaleno: “Questa sentenza – ha affermato – conferma una volta ancora che la mancanza di una legge a tutela dei figli delle persone omosessuali non esime l’Italia dal riconoscere a questi i diritti fondamentali che spettano loro”.

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