Gli Archeologi irpini si confrontano sullo stato dei siti

0
1214
Aequum_Tuticum

“Non c’è futuro senza passato” con questa premessa gli archeologi irpini si incontrano e si confrontano sullo stato delle cose, tra siti abbandonati a sé stessi, assenza di nuovi scavi seppur il territorio presenti grandi potenzialità.

L’incontro fra tutti i Gruppi Archeologici operanti in Irpinia, dal titolo “Archeologia ritrovata 2023” è previsto ad Atripalda, presso la Chiesa di San Nicola da Tolentino, per domani, domenica 29 ottobre, alle ore 10.

Nel corso della riunione, che si preannuncia particolarmente interessante, si farà il punto delle attività svolte dai Gruppi negli ultimi anni, e si metteranno a confronto le iniziative in corso e programmate, declinate nel segno di uno sforzo comune e condiviso finalizzato alla scoperta, alla salvaguardia e alla valorizzazione dello straordinario patrimonio culturale e ambientale dell’Irpinia.

incontro_archeologi_locGli organizzatori spiegano che saranno trattate in particolar modo alcune questioni di particolare rilevanza e attualità: “lo scempio criminogeno del territorio irpino dal punto di vista paesaggistico ed archeologico per l’istallazione di pale eoliche; il totale scellerato abbandono di importantissimi siti archeologici, quali Aequum Tuticum, Fioccaglie, Compsa; i rischi di danno irreversibile cui sono esposte, a causa del decennale colpevole abbandono, opere di valore inestimabile, quali la basilica di Prata e il circostante complesso catacombale; l’assenza – concludono – di ogni iniziativa di ricerca archeologica, pur in presenze di evidenze documentate e portate alla luce grazie proprio al decennale impegno delle Associazioni e di alcuni appassionati (Valle del Sabato, Arianese, Baronia, Vallo di Lauro, ecc.)”.

All’incontro promosso dai gruppi archeologici “La Civita”, “Avellano”, “Irpino” e “Scampitella-Avellino”, parteciperà la Direzione Nazionale e Regionale dei Gruppi Archeologici d’Italia e saranno presentati tre nuovi Gruppi in via di costituzione: “Conza”, “Valle del Sabato” e “Solofra-Serino”.

Per il futuro dell’Irpinia si vuol puntare alle nuove formule di “Turismo lento” sempre più apprezzate anche dai turisti internazionali ed i siti archeologici rappresentano un grande potenziale in questo senso, ma risulta un settore dove gli investimenti, almeno in questa provincia, sono pari a zero. La Soprintendenza fa orecchie da mercante sia rispetto alle richieste delle Amministrazioni comunali sia rispetto alle denunce da parte della stampa e diventa difficoltoso anche ripulire dall’erba alta un sito o rifare una tettoia crollata da decenni sui reperti archeologici o ancora riaprire un Antiquarium già pronto dove manca solo il “percorso museale”.