Arace: “Ciampi fai il sindaco, basta mercati e carboneria. Il dissesto è solo una scusa”

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Marco Imbimbo – Si avvicina il primo consiglio comunale, ma a un mese dal ballottaggio Nadia Arace, capogruppo di “Si Può”, traccia un primo bilancio dell’amministrazione Ciampi e il responso è negativo. “Siamo di fronte a uno stallo istituzionale e politico”. L’esponente della sinistra va all’attacco del primo cittadino, reo di non aver ancora “cominciato a fare il sindaco” ma punta il dito anche contro gli incarichi ufficiosi affidati a Gianluca Forgione: “A che titolo parla e, soprattutto, va in giro per gli uffici a farsi consegnare le carte sul bilancio? Se, come si legge, sarà lui l’assessore alle Finanze, allora Ciampi firmi il decreto di nomina. Abbiamo assistito a un ordine di servizio contro la stampa firmato subito dal segretario generale, non capisco perché il sindaco non firma il decreto di nomina del suo assessore”.

Ritornando al mese trascorso dal ballottaggio, Arace analizza quanto accaduto: “Abbiamo assistito a una serie di maggioranze ricercate tutte fuori dal Consiglio. Prima il governo di salute pubblica, poi il fronte del cambiamento e ora la Giunta dei grillini. Il responsabile di questa trattativa permanente è il sindaco che ha aperto un mercatino dove ci sono stati, fino all’altro ieri, dei questuanti a chiedere posti in giunta e oggi si ritrovano sulla nostra posizione: opposizione chiara sulla scorta del mandato elettorale. Il bilancio non è dei migliori e ha già il segno di quella che sarà un’avventura e rispetto alla quale che c’è un punto: la questione finanziaria grave”.

La vicenda che attiene alle casse comunali tiene banco da giorni, da quando in pratica è arrivata la relazione dei revisori dei conti in cui si boccia il Consuntivo 2017, ma per la Arace non c’è nessuna novità. “Si tratta di questioni che abbiamo sempre denunciato negli ultimi 5 anni in Consiglio”, ma va all’attacco anche delle dichiarazioni di Ciampi sul bilancio: “La parola saccheggio ha un valore diverso se utilizzata da un sindaco. Se pensa realmente che ci siano state delle ruberie deve andare a denunciare questi saccheggiatori alla Procura della Repubblica, noi si affida a un comunicato stampa che genera demagogia e allarmismo”.

Intanto sull’aspetto del Rendiconto non tramonta l’ipotesi della dichiarazione del dissesto finanziario, ma Arace non ne vede i margini: “Anche in questo caso bisogna usare prudenza. Il dissesto scatta quando ci sono dei campanelli d’allarme come il mancato pagamento degli stipendi e dei creditori oppure non si erogano i servizi. Non mi sembra che questa sia la condizione. Non vorrei che, ventilare il dissesto, serva a mettere in sicurezza il consiglio comunale dal raggiungimento di atti che, invece, bocciati possono farlo sciogliere. Chiediamo al sindaco di essere chiaro, ma soprattutto di cominciare a fare il sindaco della città e dell’area vasta”.

L’invito a Ciampi, dunque, è quello di cominciare a svolgere le sue funzioni e assumersi le sue responsabilità essendo passato ormai un mese dal ballottaggio: “Deve cominciare a prendere posizione in Consiglio comunale smettendo di fare queste riunioni segrete in stile carboneria, mendicando voti. Venga in Consiglio e dica tre cose che vuole fare in un tempo congruo, visto che ha 5 consiglieri comunali e decida di fare il sindaco. Inoltre deve cominciare a dialogare con i comuni dell’area Vasta, prendendo posizione sull’ambiente, sulla questione di Pianodardine, sull’incendio che c’è stato, sul biodigestore di Chianche, sull’assemblea dei sindaci dell’Alto Calore e se il Comune è in grado di sostenere la ricapitalizzazione”.

Il messaggio di Arace, dunque è chiaro: “Ciampi faccia il sindaco, scelga una strategia e la porti avanti, ma spiegandolo in Consiglio comunale al riparo da questo meccanismo da Prima Repubblica con trattative segrete, addirittura con pezzi del Pd che, in campagna elettorale, aveva definito impresentabili. Non è questo il cambiamento che la città si aspetta da lui”.

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