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Arace: “Ciampi dimostri la sua autonomia. In Aula con le nostre idee, ma non saremo ostili”

Marco Imbimbo – “Ben venga la richiesta del sindaco di acquisire proposte programmatiche, ma sembra si dimentichino un fatto importante: l’onore del governo e della proposta spetta ha chi ha vinto le elezioni”. La sinistra si ritrova dopo il ballottaggio per fare il punto della situazione e, la linea espressa da Nadia Arace, è abbastanza chiara: i 5 Stelle hanno vinto quindi governino in piena autonomia.

Presso il circolo della stampa, il gruppo “Si può” chiarisce quella che sarà la sua posizione in Aula, dopo essersi tirato fuori dal ballottaggio senza aver sostenuto nè PizzaCiampi. “Porteremo avanti le nostre mozioni che sono il segno delle proposte generose che abbiamo fatto – spiega Arace – e che continueremo a fare in aula senza essere preventivamente ostili, accogliendo quelle che sono coerenti con le nostre posizioni. Il punto vero è che mi sembra che il dibattito respinga sullo sfondo le questioni di una città a cui il sindaco è chiamato, rispetto alle urgenze che ci consegna il Mef nella sua relazione”. Secondo Arace, proprio questa relazione restituirebbe una fotografia preoccupante delle condizioni finanziarie dell’ente di Piazza del Popolo.

Oltre a ciò, resta il problema politico in cui si trova l’amministrazione Ciampi e che “spinge il sindaco ad una condizione di permanente ricatto. Riuscire a mettere insieme, di volta in volta, 17 consiglieri su provvedimenti strategici e di programmazione,  mi sembra impraticabile”, sottolinea Arace che invita Ciampi a rendere “sostanziale quel cambiamento annunciato in campagna elettorale. Deve dimostrare autonomia, a partire dalla Giunta”. In pratica i 5 Stelle dovranno presentarsi in Aula  dimostrando di avere una posizione propria, a prescindere dalla Santa Alleanza e da qualche gruppo d’opposizione che potrebbe smarcarsi e tentare il salto della quaglia.

“Ciampi dimostri la sua autonomia venendo in Aula senza accordi o inciuci e sfidando il consiglio comunale sulla qualità delle idee”, ribadisce Arace. A proposito di idee, proprio oggi il sottosegretario agli Interni, Carlo Sibilia, ha annunciato che, tra le priorità, c’è la realizzazione di un centro S.P.R.A.R. ad Avellino, argomento su cui, negli ultimi due anni, ha fatto pressione in Aula proprio il gruppo “Si può”. Un tema, dunque, che se portato avanti troverebbe la convergenza della sinistra.

“Sarebbe un fatto nuovo rispetto alle politiche che il M5S sta praticando nel Governo a trazione Salvini – spiega Arace. Noi abbiamo già approvato in Aula la realizzazione di un centro Sprar, ora bisogna solo dar seguito alla delibera e indire il bando di gara”.

Rimanendo sulla sponda dei 5 Stelle, il sindaco Ciampi ha annunciato che la presidenza del Consiglio comunale andrà al centrosinistra: “Ne dovrebbe parlare in Aula e non tramite comunicati stampa – sottolinea Arace. Io credo ancora nei luoghi istituzionali e la scelta deve essere fatta con la massima trasparenza in Aula”.

La sinistra, dunque, si ritrova al circolo della stampa per delineare il suo futuro, nel frattempo, a San Michele di Serino, va di scena un confronto sul futuro del centrosinistra alla presenza di Umberto Del Basso De Caro, Mdp e LeU. La contemporaneità dei due incontri non è casuale, ma sull’argomento la Arace taglia corto: “Sono discussioni che non ci affascinano, ci annoiano. Noi crediamo che, se non c’è una presa d’atto del disastro che il Pd ha prodotto a livello nazionale e locale, non ci sarà alcuno spazio da ricostruire. Finora non ho sentito nessun esponente Pd parlarne. Il centrosinistra è finito, ma allo stesso tempo è necessario riaprire il discorso”.

Nonostante, prima del ballottaggio, il gruppo “Si può” abbia annunciato nessun sostegno ai due candidati, si rincorro no voci che vedono la sinistra aver votato per Pizza. “Noi non abbiamo truppe cammellate da poter indirizzare con il voto – ricorda Arace – ma un elettorato consapevole e che ha maturato le sue decisioni. Se si dice che avremmo spostato i voti su Pizza, questo ci onora perchè ci viene riconosciuta autorevolezza”, ironizza la Arace.

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