Approvata alla Camera norma di tutela su appalti Call center

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cgil avellino
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La Camera ha approvato oggi la norma sui cambi di appalto nei call center, una vera e propria clausola sociale che consente a migliaia di lavoratori del settore di salvaguardare il proprio posto di lavoro in caso di cambio di appalto.

La decisone della Camera, in attesa che il Senato confermi l’orientamento, dà ragione alla battaglia inaugurata dalla Cgil e dalla SLC Cgil, con la raccolta di oltre di 15 mila firme a sostegno della proposta di legge.

La nuova norma garantisce di fatto ai lavoratori della filiera, maggiore stabilità e la continuità occupazionale invocata da tutti gli addetti del Settore.

Anche la Slc CGIL di Avellino manifesta tutta la propria soddisfazione per i contenuti della norma approvata oggi dalla Camera che rappresentano la soluzione a una vertenza avviata da oltre tre anni che fa giustizia di quanti ritenevano le considerazioni portate dalla Cgil non in linea con il mercato e con le esigenze di sviluppo del Paese.
Le lavoratrici e i lavoratori, una volta approvata la norma in via definitiva dal Senato, potranno finalmente sentirsi lavoratori “normali” non soggetti a rischio continuo di vedersi recapitare lettere di licenziamento per meri interessi speculativi legati ai cambi di appalto.

Anche il mercato ne trarrà un indubbio beneficio. Da oggi le gare saranno vinte dalle imprese in grado di offrire migliore qualità e efficienza, disponibili quindi a investire in innovazione e ricerca, e non da quelle che in maniera spregiudicata vincevano unicamente attraverso la compressione dell’occupazione, dei salari e dei diritti.

“In Irpinia, il settore dei Call center è stato spesso al centro di notizie di cronaca nera, con il riscontro di numerose posizioni irregolari e di sfruttamento – dichiara Maurizio Ramus, segretario provinciale della SLC CGIL – adesso, con la nuova norma, possiamo contare su una misura di salvaguardia per i lavoratori, ma anche su condizioni più favorevoli per gli stessi imprenditori del settore, con i quali, in numerose realtà della provincia, dove sono allocati i call center, intendiamo ragionare al fine di elevare gli standard dei servizi offerti alla filiera delle Telecomunicazioni, senza intaccare i diritti e le tutele dei lavoratori. Riteniamo che la norma sia una misura di “civiltà” che anche in Irpinia può essere utile a numerose realtà affinché si abbandoni la spregevole pratica del sommerso e del lavoro irregolare. Tali considerazioni – conclude Ramus – sono legittime, anche in virtù che proprio l’Asstel, che pure ha avversato nei mesi scorsi la misura di salvaguardia, ha deciso di giungere a più miti consigli. Noi intraprenderemo con le imprese che fanno capo ad AssoContact, sigla maggiormente rappresentativa sul territorio irpino, un dialogo per giungere a criteri di maggiore stabilità e tutela per i lavoratori del settore, sulla scorta della norma ora in discussione al Senato”.

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