Anziana truffata: obbligo di dimora per due napoletani

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Benevento – All’esito di attività investigativa coordinata dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Benevento, gli investigatori della Squadra Mobile della locale Questura, con l’ausilio dei colleghi dell’omologo Ufficio della Questura di Napoli, hanno dato esecuzione questa mattina, a due misure cautelari disposte dal Gip del Tribunale di Benevento dell’obbligo di dimora nei confronti di un 47enne residente in provincia di Napoli e di un 42enne residente nel capoluogo partenopeo, ritenuti gravemente indiziati, in concorso tra loro, di truffa aggravata, ai danni di persona anziana.

L’indagine trae origine dalla denuncia sporta nel gennaio del 2020 da una signora 80enne, contattata il giorno precedente, sulla propria utenza telefonica fissa da un interlocutore che, presentandosi come suo nipote, le aveva richiesto un prestito al fine di non perdere un’offerta relativa all’acquisto di alcune carte elettroniche.
A breve distanza dalla telefonata, si era presentato a casa sua un giovane che le aveva detto di essere lì per ritirare la somma necessaria. L’anziana donna, caduta nel raggiro, gli aveva subito consegnato 1.150 euro in contanti ed era addirittura stata convinta a recarsi al bancomat per prelevare un’ulteriore somma di 1000 euro da consegnare al giovane. Solo dopo qualche ora, dopo essere riuscita a contattare il vero nipote, si era accorta di essere stata vittima di una truffa.

Dopo la ricezione della notizia di reato, gli investigatori della Squadra Mobile hanno immediatamente svolto una meticolosa ricostruzione della dinamica dell’azione criminale che ha consentito di acquisire gravi indizi in ordine alla identificazione degli autori del reato e di ottenere la misura cautelare, ricorrendo anche le esigenze cautelari per l’approfittamento di circostanze di tempo e di luogo e di persona tali da ostacolare la pubblica e privata difesa.

Il provvedimento eseguito oggi è una misura cautelare, avverso cui sono ammessi mezzi di impugnazione, e i destinatari della stessa sono allo stato imputati e quindi presunti innocenti fino a sentenza definitiva.