Antonacci (Pd) sui fatti di Roma: “Assurdo picchiare i terremotati”

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“Quello che è accaduto a Roma stamattina è davvero senza precedenti. Il sangue si è raggelato nelle vene e sono affiorati alla mente tutti quei ricordi di bambino sopiti di una esperienza devastante e scioccante che solo un terremoto può evocare. La terra che trema, le case che si sbriciolano, le grida di dolore, i pianti, l’odore acre della polvere che si solleva, i volti delle persone che fuggono e chiedono aiutano, solo chi ha vissuto un esperienza del genere sa di che cosa si tratta realmente”. E’ questo l’incipit dell’intervento di Salvatore Antonacci di Territori e Nuove Generazioni in merito a quanto accaduto stamane nella capitale durante la manifestazione dei terremotati aquilani. “Solo chi ha vissuto un fatto del genere può capire la rabbia, il senso di frustrazione della popolazione de L’Aquila che è stata costretta a manifestare per richiedere che vengano rispettati gli impegni del governo e le popolazioni aiutate con atti concreti: riduzione delle tasse, blocco dei mutui denunciando con forza la triste realtà di una provincia oramai morta e dove la ricostruzione è assente. Altro che politica del fare, altro che città ricostruite! Il Governo non può far trovare la polizia ad un manifestazione come questa. Senza cadere nella retorica, un governo serio riceve ed organizza le delegazioni delle popolazioni colpite dal sisma ascoltandone i bisogni e intervenendo fattivamente per ristabilire un livello di vita accettabile per popolazioni costrette a vivere in tende e roulotte. Sono indignato! Mi vergogno profondamente di avere un governo come questo che utilizza e “costringe” i “figli dei poveri” di pasoliniana memoria ad interporsi contro altri figli del popolo. E’ evidente, lapalissiano direbbe qualcuno, che la nostra nazione oramai sia diventata uno stato di polizia. Divieto di manifestare, divieto di dissentire, divieto di criticare, divieto di condannare i colpevoli, negazione della libertà di stampa, un governo che dice tutto e il contrario di tutto. Una nazione dove una notizia così triste trova posto nei telegiornali delle tv pubbliche solo e dico solo alla fine degli stessi dopo aver parlato di una banale partita di calcio! Un paese fermo al palo con una crisi economica senza precedenti e dove, secondo i dati Ocse la disoccupazione ha raggiunto livelli paragonabili solo a quelli post bellici della seconda guerra mondiale. Un paese dove l’unica certezza è l’assenza del diritto ad essere cittadino italiano”.

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