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Anni ’70. Inicnam Avellino: storia di amicizia,sport e passione.

Inicman Avellino pallamano

Inicman Avellino pallamano

Ad Avellino correvano gli anni 70 quando pallamano era sinonimo di Inicnam. Erano gli anni dei successi di Rocco Fusco, Giacomo De Mauro e di un manipolo di studenti del Liceo scientifico “Mancini”.

Una storia di successi, che è prima di tutto una storia di amicizia. Un gruppo di studenti con la passione per lo sport. L’entusiasmo e l’irruenza della gioventù che ti porta a credere nelle missioni più difficili.

Sono gli ingredienti alla base di una delle pagine più belle dello sport avellinese, quelle scritte, a metà degli anni ’70, dalla mitica “Inicnam”, la squadra che fece conoscere la pallamano a tutti gli irpini.

Tra i protagonisti di quella splendida esperienza, un ruolo di primo piano lo ebbe Rocco Fusco, oggi apprezzato medico ortopedico, nutrizionista ed animatore della Tenuta Ippocrate di Montefredane, che ha legato il suo nome e la sua carriera sportiva alla scalata della compagine cittadina ai vertici dei campionati nazionali.

“Venivamo tutti dalla squadra di atletica leggera del liceo Mancini – ricorda Rocco Fusco – e per la scelta del nome da dare alla squadra pensammo ad un parola che potesse ricordare il nostro passato. Inicnam non era altro che Mancini letto al contrario, ma all’inizio non tutti lo capirono”.

Partita decisiva per la promozione in Serie B contro il Noci

La prima stagione fu di puro apprendimento. Gli atleti erano a secco anche delle più elementari regole del gioco ma si iscrissero ugualmente al campionato di serie C, che si concluse, quasi naturalmente, con la retrocessione.

“Pur di prendere parte a quel torneo – racconta Fusco – ci dedicammo alla raccolta delle nocciole per racimolare la cifra necessaria all’iscrizione. Perdemmo tutti i dieci incontri ma imparammo sul campo cosa fosse realmente la pallamano”.

L’anno successivo le cose andarono decisamente meglio. I ragazzi disputarono un campionato di vertice conquistando la promozione in serie C.

Quell’anno al gruppo si era aggregato un giovane che si era messo in mostra ai campionati studenteschi di ginnastica artistica: il suo nome era Giacomo Del Mauro.

Il suo apporto e il suo entusiasmo risultarono determinanti ai fini dei risultati ed in pochi anni divenne uno dei pilastri della squadra, contribuendo alla promozione in serie B.

“Gli anni con Giacomo – ricorda Fusco, che fu capitano dal 1976 e per molti anni – furono i più esaltanti. Dopo l’incidente dell’estate del ’78 che lo costrinse sulla sedia a rotelle divenne il nostro allenatore, dimostrando tutto il suo valore anche a bordo campo”.

Grazie ai risultati dell’Inicnam, in città crebbe l’attenzione intorno ad una disciplina ignota ai più fino a poco tempo prima.

Rocco Fusco 23 novembre 1980

“Quando conquistammo la promozione in serie B la palestra del Palazzotto, che era il nostro campo di gioco, era gremita all’inverosimile, con gente che era riuscita a salire nelle aule della scuola e guardò la partita affacciata alle finestre. Ascoltando la radiocronaca di quella gara non sembrava di stare in una piccola palestra ma in uno stadio di calcio, tanto assordante era il tifo dei nostri sostenitori”.

Il segreto di quegli anni d’oro fu il gruppo, composto esclusivamente da ragazzi di Avellino.

Oltre a Fusco e Del Mauro c’erano, tra gli altri, Angelo D’Argenio, Federico Renzulli, Leonardo Mangialomini, Carlo Lanzetta, Claudio Sara, Lello Gizzi, Rino Genovese.

Sull’onda di quell’entusiasmo, la pallamano ad Avellino ha vissuto momenti importanti, con diversi campionati di A2 disputati.

Ma quello spirito, quello originario fondato sulla spensieratezza e l’amicizia, si è andato affievolendo strada facendo.

Fino al triste epilogo del 2012, quando la Nova Abellinum, erede dell’Inicnam, ha disputato la sua ultima partita, relegando la pallamano ad Avellino nell’album dei ricordi.

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