Ancora loro

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Non è bastato il disastro amministrativo del quinquennio appena trascorso a motivare un deciso stravolgimento nella lista che il Pd ha presentato a sostegno di Nello Pizza. Via Tagliamento, infatti, ha preferito la strada della continuità appoggiando l’avvocato di Paolo Foti e, soprattutto, riproponendo tutti i consiglieri comunali uscenti, artefici di un’impasse amministrativa che ha condannato Foti ad un esercizio delle sue funzioni condizionato dagli umori (schizofrenici) dei suddetti consiglieri.

Indimenticabili le assise comunali in cui i consiglieri di maggioranza sparavano a zero sull’operato del sindaco, salvo poi firmare una tregua “interessata” ogni qualvolta il primo cittadino minacciava le dimissioni. Uno squallido balletto che, per cinque lunghi anni, ha relegato in un angolo la città costringendo gli avellinesi alla rassegnazione più che all’incazzatura.

Ci sono tutti, anche Gianluca Festa, forse l’unico consigliere in Italia che è riuscito nell’impresa di fare più opposizione dell’opposizione ma tra i banchi della maggioranza. Una mitragliata di improperi giornalieri contro il povero Paolo Foti che, come un muro di gomma, ha incassato senza mai colpo ferire. Ed appare altamente plausibile la recente ricostruzione del quotidiano “Il Mattino”, che dipinge un ex sindaco particolarmente deluso ed amareggiato rispetto alle liste di supporto che contraddistinguono la coalizione. L’armata brancaleone tirata su dal duo Mancino-De Mita per frenare l’ondata pentastellata deve essergli andata di traverso.

I consiglieri comunali uscenti, anche quei pochi che hanno garantito la risicata maggioranza a Foti, saranno di fatto alleati dei demitiani. Ecco cosa Alberto Bilotta, dai banchi dell’opposizione, pensava di loro soltanto la scorsa estate:

“A questo si è ridotto il consiglio comunale di una città capoluogo, ad essere palcoscenico di uno psicodramma surreale e grottesco di un sindaco e di una giunta che sembrano vivere su Marte ed una maggioranza litigiosa, liquefatta, incapace di dare un indirizzo per una città che ha perso la sua identità, abbandonata all’incuria e al degrado, senza alcuna prospettiva di sviluppo”.

Stima incondizionata.