Marco Grasso e Donatella De Bartolomeis spiegano come trovare lavoro quando tutti lo perdono e raccontano le storie di irpini che ce l’hanno fatta nonostante il periodo difficile.
Sarà che ormai non se ne può più di notizie catastrofiche, sarà che dopo un po’ scatta nell’uomo l’istinto di sopravvivenza, sarà che ormai pare assodato il concetto che i vecchi stili di vita sono da abbandonare perché insostenibili, ma si sta facendo strada un “sentimento nuevo” che potremmo forse chiamare “elogio della resilienza”.
Finita l’epoca del lamento, infatti, si sta facendo strada l’idea che lo “stay hungry, stay foolish” di Steve Jobs non sia proprio una sciocchezza e che forse cambiare si può, anzi si deve!
Esempio di questa linea di pensiero è il libro “Più forti della crisi. Come trovare lavoro quando tutti lo perdono” di Marco Grasso e Donatella De Bartolomeis, Ed. Il Papavero; un agile volumetto di 135 pagine pensato per i giovani che si affacciano al mondo del lavoro, ma utile a chiunque sia alla ricerca di occupazione.
Dare strumenti per vincere la “caccia al tesoro” dell’agognato lavoro e raccontare le storie di chi, nella nostra Irpinia, è riuscito a superare il contraccolpo della crisi, reinventarsi e raggiungere il successo è il modo scelto dagli autori per aiutare, concretamente, il lettore a cambiare le proprie strategie e ispirarsi a esempi vincenti e reali.
Oggi, infatti, sono in aumento i cosiddetti “Neet”, ovvero “Not in Education, Employment or Training”, i “né – né”, che non stanno ricevendo un’istruzione, non lavorano ma neppure cercano lavoro, sono gli arresi.
A loro, ma anche a tutti gli altri, gli autori mostrano che impegnandosi e credendoci, qualcosa di buono può accadere.
Ne sanno qualcosa proprio loro, due professionisti che hanno scelto strade divergenti dalla loro formazione, per imboccare strade giudicate difficili. Marco Grasso, infatti, dopo la laurea in Economia si rivolge subito al mondo del giornalismo, che diventa la sua professione fino a farlo diventare una delle firme più apprezzate del panorama irpino e campano; Donatella De Bartolomeis, invece, decide nel 2011 di dare vita alla casa editrice Il Papavero, lasciandosi alle spalle la sicurezza di un lavoro più tradizionale.
Marco Grasso, come nasce l’idea del libro?
“L’idea è nata sul campo. Avendo io spesso a che fare per lavoro con storie interessanti, abbiamo pensato con Donatella De Bartolomeis, di raccontare storie in controtendenza e con un finale positivo, storie di persone che hanno subito il contraccolpo negativo della crisi, ma che poi hanno escogitato nuove soluzioni e affrontato le avversità con coraggio e determinazione. Abbiamo voluto raccontare la capacità di mutare un momento difficile in una nuova opportunità”.
La prima parte è una sorta di “vademecum” semplice e funzionale…
“Si, è una sorta di manuale operativo per insegnare ai ragazzi, e non solo a loro, come orientarsi nella ricerca di lavoro; nella seconda parte ci sono invece una storie esemplari di imprenditori irpini che raccontano la propria personale ricetta anticrisi. Poche, semplici regole, per impostare la propria “mappa del tesoro”, imparare a evitare le trappole e le insidie di chi cerca di approfittare della intrinseca debolezza di chi non ha lavoro, e agire di conseguenza individuando le aziende cui proporsi, imparando a presentarsi nella maniera migliore (curriculum, colloquio, stage) e preparandosi psicologicamente a festeggiare il successo o a trarre insegnamento dall’insuccesso”.
Abbandonare i vecchi schemi è una necessità, ma vuol dire anche scoprire risorse prima inimmaginabili, è questo che fanno gli imprenditori di cui lei racconta?
“Da giornalista mi ero un po’ annoiato di raccontare sempre e solo una faccia della medaglia fallimenti, chiusure di aziende, suicidi. Sia io che Donatella siamo genitori e sappiamo che ai ragazzi bisogna dare messaggi positivi e motivanti, senza nascondere la difficoltà ma dando una lettura positiva. La crisi, infatti, è anche occasione di cambiamento e le storie che raccontiamo nella seconda parte del libro lo dimostrano; le persone che magari pensavano di aver perso tutto, hanno magari scoperto in questo modo la loro vera strada. La crisi, poi, ha ridimensionato uno stile di vita consumista, ci ha chiesto di fare selezione, di privilegiare scelte più vere e più vicine ai nostri bisogni. Quelle che ho scelto sono tutte storie che sfatano un altro mito, sono infatti imprenditori, professionisti o artigiani che hanno scommesso sul territorio, che hanno fatto del territorio, della riconnessione alle radici, un fattore critico di successo”.
Ce ne accenna brevemente qualcuna, senza ovviamente dire troppo per non togliere il piacere della scoperta al lettore?
“C’è Susanna, nata in Svizzera e formatasi in Emilia Romagna, oggi titolare di un agriturismo a Santo Stefano del Sole; ci sono Roberto e Giliberto oggi produttori ed esportatori di caciocavalli in tutta Europa; c’è Agostino Della Gatta con il suo sogno fare turismo nel borgo di Castelvetere sul Calore o Caterina Giustiniani, un tempo collaboratrice di Armani e oggi titolare del brand “Kiara & co.” che produce pelletteria a S. Lucia di Serino e così via”.
Utile per chi cerca lavoro, ma anche per chi vuole ripensare al lavoro che ha già, il libro di Grasso e De Bartolomeis è uno strumento interessante, soprattutto perché invita e aiuta a vedere la realtà in modo diverso, che è il primo passo per riuscire a trasformare la “crisi” in “opportunità”.
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