Irpinianews.it

L’analisi – Quando l’emergenza diventa una preziosa alleata

Continuità. Ora che la legge del Partenio è stata ripristinata con le prestazioni e i risultati.

Bisogna alzare il tiro anche in trasferta dove finora si è fatto poco e male con un solo gol all’attivo e otto incassati. E i presupposti per invertire la rotta anche in trasferta ci sono tutti perché l’Avellino ha dimostrato di esserci nonostante un attacco rimaneggiato a causa degli infortuni.

Paradossalmente però l’emergenza nel reparto offensivo si è trasformata in un alleato per Domenico Toscano costretto a varare il tridente leggerino con la difesa a quattro. E il cambio di modulo ha restituito all’Avellino compattezza a livello globale e sicurezza nelle retrovie. Squadra corta e quadrata con un terzino bloccato, Gonzalez, ed un altro di spinta, Asmah, e con gli interni di centrocampo, D’Angelo e Lasik, pronti a scalare a loro supporto nella fase di non possesso insieme a due esterni d’attacco come Belloni e Soumarè votati al sacrificio.

E a ben vedere la chiave di volta è stata rappresentata proprio dalla scarsa, se non nulla, sofferenza sulle corsie laterali come invece accaduto a Perugia e Verona e contro la Pro Vercelli. Mastinu e Baez non hanno avuto sbocchi per le loro giocate, ma soprattutto di Migliore, una locomotiva della fascia mancina, non si sono avute notizie. Qualche errata lettura difensiva Asmah la concede sempre, ma prima o poi l’insistenza su di lui di Toscano darà i suoi frutti.

Fase di contenimento impeccabile dunque. Convincente anche quella propositiva considerando le numerose defezioni sia in termini di peso specifico in area che in fatto di qualità nelle giocate. L’Avellino così ha provato la soluzione dalla distanza ed è andato vicino al bersaglio grosso una volta con Paghera e l’altra con Soumarè, con epilogo in fotocopia. Alla lunga però è emersa anche una discreta qualità della manovra con un paio di occasioni sull’asse Camarà-Soumarè.

Operaio, compatto, quadrato ma anche pungente. L’Avellino ha visto premiati il giusto impatto mentale ed una prova di spessore sul piano caratteriale. Anche la nuova veste tattica del 4-3-3 ha fatto la propria parte. Ecco allora che Toscano difficilmente in futuro potrà rinunciarci. E’ il terzo modulo della sua gestione e probabilmente quello più calzante aspettando naturalmente la conferma delle prossime partite, ma meglio tardi che mai per un Avellino che ha bisogno di certezze innanzitutto in difesa dopo i disastri della passata stagione.

E allora continuità. Ora che c’è anche la misura giusta dell’abito da indossare.

Exit mobile version