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L’analisi – La mira è imprecisa, ma Tesser ha finalmente trovato il suo equilibrio

La notturna con il Novara ha iniettato fiducia in dosi moderate nell’ossatura dell’Avellino che a piccoli passi sta cercando di raggiungere l’optimum in campionato. Lo 0-0 con i piemontesi non ha soddisfatto tecnico, calciatori, società e tifosi sotto il profilo del risultato, ma ha mostrato quell’equilibrio di cui i biancoverdi di Attilio Tesser andavano a caccia dalla prima giornata.

Squadra corta e reparti in armonia specialmente nel primo tempo quando l’Avellino ha premuto sull’acceleratore sfruttando l’ampiezza del proprio gioco e la difficoltà del Novara a scalare sugli esterni con i centrocampisti. Discreta la costruzione del gioco con uno Jidayi in palla sia quando si è trattato di interrompere la trama avversaria sia quando ha dovuto imbastire la propria con un piede leggermente più educato di quello di Arini, abituale interprete in cabina di regia. Davanti a lui, Insigne ha fatto il suo consueto frenetico movimento svariando tra le linee. Con lo stesso Arini e Zito diligenti sugli interni, il rombo ha sfoderato una prova di compattezza – nonostante la moria di centrocampisti – della quale gli altri due reparti hanno beneficiato.

In primis la difesa, che raramente ha sofferto se non sul lato destro autentico tallone d’Achille sia con Nitriansky che con Nica. Biraschi e Ligi al centro hanno limitato il pericolo numero uno Galabinov nel duello fisico, palesando un’intesa destinata a migliorare tra due elementi che ben si sposano per caratteristiche fisiche e tecniche. Lo 0 alla voce reti subite in casa ne testimonia l’affiatamento davanti a Frattali. Il segnale più forte però è arrivato dal versante sinistro dove Visconti ha iniziato a spingere e ad andare al cross con la naturalezza della passata stagione. L’ex laterale della Cremonese ha ritrovato lo smalto dei giorni migliori e la fiducia nei propri notevoli mezzi sia nella fase propositiva che in quella di contenimento.

La nota dolente di questa prima fase è il mal d’area di rigore che affligge l’attacco biancoverde. La linea offensiva, ieri composta nuovamente da Tavano e Trotta, è stata spesso innescata sia per vie centrali che sugli esterni ma al momento della stoccata ha peccato di imprecisione. Tra Cagliari e Novara, tutti i tenori del reparto avanzato si sono divorati occasioni limpide, se non colossali nel caso di Mokulu al Sant’Elia. La presenza negli ultimi sedici metri c’è ma va capitalizzata. Il potenziale realizzativo che cova sotto la cenere potrebbe esplodere da un momento all’altro. I prossimi avversari sono avvisati.

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