Amministrative, da Valle la voce di Annabella Caruso: “Il sole sorge anche nelle periferie”

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Annabella Caruso, 25 anni, laureanda in giurisprudenza e consigliere didattico uscente presso l’Università degli Studi di Salerno spiega i motivi che l’hanno spinta a candidarsi al Consiglio Comunale nella lista della Lega a sostegno di Sabino Morano Sindaco. Al centro del suo impegno la riqualificazione delle periferie e il rilancio della sussidiarietà. Trasparenza, onestà ed efficienza oltre le bandiere politiche.

Caruso, si sta parlando molto del degrado che caratterizza alcune aree periferiche della città. Lei che vive nel quartiere di Valle, zona salita alla ribalta delle cronache per la questione dei prefabbricati pesanti, come analizza la questione?

Sono state scritte molte inesattezze sulla questione delle periferie e di Valle in particolare. Qualcuno ha detto che dietro questi prefabbricati non sorge il sole e che quindi ai bambini di Valle si dovrebbe far conoscere cosa c’è oltre quel cono d’ombra. Io penso che non sia questa la soluzione al problema. Credo che per migliorare un posto non serva di certo abbandonarlo. La soluzione non è quella di uscire da lì. È stato scritto: “Li portiamo fuori”. È un approccio al problema sbagliato. Noi di Valle non vogliamo essere trasferiti dal nostro quartiere. Noi là ci viviamo e lì abbiamo i nostri sogni, i nostri progetti di vita e non ci faremo trasferire da nessuno. Bisognerebbe non prestare ascolto a chi non è immerso in queste realtà e non vive il nostro disagio.

Alcuni alloggi tuttavia sono stati assegnati…

So che al livello comunale alcuni fondi sono arrivati. So anche che alcune opere sono state in parte realizzate, però io penso che per onestà gli amministratori uscenti non dovrebbero illudere le persone e far leva su un reale stato di bisogno. Gli affidamenti prevedono un bando, il rispetto delle graduatorie. Promettere la casa in cambio del voto è assurdo oltre che meschino e illegale. Io ribalterei la questione e la domanda: “Cosa hanno fatto gli amministratori uscenti nei cinque anni di mandato?”. Niente. E ora tentano maldestramente di fare promesse per coprire loro gravi inadempienze.

E lei cosa proporrebbe di fare?

Un sistema efficiente prevede una riduzione della burocrazia. Oggi i passaggi sono troppo lunghi e dalle speranze delle persone si crea dipendenza. Il compito dell’amministratore comunale è quello di svolgere un ruolo sussidiario. Il Comune è l’ente più vicino al cittadino quindi io suggerirei di dare risposta alle istanze dei cittadini che rivendicano il proprio diritto alla casa. Io ho proposto un patto col cittadino su obiettivi realizzabili. L’obiettivo è recuperare tutti i fondi e far partire una vera riqualificazione che tenga conto anche degli spazi verdi che circondano i quartieri residenziali.

Cosa contesta all’amministrazione uscente?

Bene. Negli ultimi cinque anni abbiamo avuto un sindaco che non viveva la città, che non ascoltava; un sindaco che non apriva neanche la porta del suo ufficio per ricevere i cittadini. Io ho dovuto attendere tantissimo tempo prima di poter parlare con lui e mi sono resa conto che non era all’altezza del ruolo e che non conosceva i reali problemi della sua città. Io sono del parere che serva competenza per amministrare. Non possiamo mettere chiunque ad amministrare. Senza competenze l’amministratore non si può fare. È inutile girare intorno al problema. Oltre alle competenze, al sindaco uscente mancava anche l’autonomia politica. Lo sappiamo benissimo che dietro Foti c’erano altri nomi e pare che quegli stessi nomi ora siano alle spalle di Pizza. Se continueremo a lasciargli le chiavi della città ci saranno sempre e soltanto loro. Questo mi ha portato a scegliere di candidarmi nella Lega. Nonostante io abbia 25 anni non mi trovo all’interno di una gerarchia, non mi trovo con persone che mi suggeriscono cosa dire o fare. Non sto camminando per altri, sto camminando insieme ad altri.

Ecco, perché ha deciso di candidarsi con la Lega?

Questo sistema va cambiato. Una svolta va data. Credo che chi voglia realmente cambiare la città debba farlo partendo anche dai propri partiti di riferimento. Io ero consigliere didattico dell’associazione studentesca arancione Run e oggi mi candido con la Lega. Perché, ti chiederai. Bene. Mi candido con la Lega ma non sono xenofoba, razzista. Credo al rispetto delle regole e ho un sano orgoglio patriottico, ma credo che l’impegno amministrativo vada oltre il colore politico. Le persone che agiscono con trasparenza, onestà ed efficienza se sono motivate non hanno bisogno di una bandiera ideologica da sventolare. Le persone vengono prima dei partiti, soprattutto in ambito comunale.