Tutto pronto per l’alzata del Pannetto della Madonna Assunta, il tradizionale appuntamento in programma martedì 26 luglio.
Si comincia alle ore 20.00 con la partenza del corteo del “Pannetto” da Piazza Duomo verso Piazza Libertà percorrendo Via G. Nappi. Seguiranno i discorsi del Vescovo, del Sindaco e la benedizione.
“Se la tradizione voleva che un pannetto dall’anno 1712 raffigurante la Vergine Immacolata venisse innalzato il 15 agosto e l’8 dicembre di ogni anno dopo una solenne funzione religiosa e la benedizione dello stesso sulla torre campanaria del Convento di San Francesco al Largo – racconta Alberto Iandoli nell’opuscolo del 2012 edito dal Comune di Avellino e dedicato al culto dell’Assunta – sotto l’episcopato di Mons. Gallo i pannetti innalzati in onore della Vergine divennero quattro. Altri tre pannetti infatti dal 1856 in poi furono innalzati rispettivamente: uno in Piazza del Borgo, alla Calata della Tofara, un altro nello slargo della Via Beneventana e il terzo alla Calata di S. Antonio. Detti pannetti venivano conservati durante l’anno dagli artigiani dei rispettivi luoghi, tutti rigorosamente iscritti all’Arciconfraternita dell’Immacolata Concezione”.
Anche lo storico Andrea Massaro dedica una pagina dell’Almanacco della Città di Avellino all’alzata del Pannetto dell’Assunta che ogni 26 luglio si tiene in città.
“Il 26 luglio 1912, in occasione dei festeggiamenti in onore dell’Assunta – scrive Massaro – si ricordò il bicentenario del primo Pannetto innalzato in città nel giorno di S. Anna. L’antica usanza, anche se con alcune variazioni subite, si perpetua nel corso dei secoli. Anticamente il Pannetto sul quale è riprodotta da buona mano artigianale e riccamente bordato, l’immagine della Vergine Immacolata veniva esposta pubblicamente nella festività 26 luglio solenne del 15 agosto in onore della celeste Patrona e nell’altra festività dell’Immacolata Concezione che cade l’8 dicembre. Sempre in epoca non tanto remota il Pannetto, dopo la cerimonia della benedizione in chiesa, veniva innalzato tra il tripudio del popolo esaltante e lo sparo dei mortaretti sulla torre del grande campanile barocco della chiesa di San Francesco in piazza Libertà. Dopo i festeggiamenti, il Pannetto veniva consegnato per la custodia alla famiglia Amoretti che, unitamente alle famiglie Testa, Ferrara e de Conciliis ne vantava il privilegio.”
“All’originaria tradizione dell’alzata del Pannetto – continua Massaro – invalse l’uso di alzarne altri tre: uno in piazza del Borgo, alla Calata della Tofara, uno alla Calata di S. Antonio e l’ultimo nello slargo della via Beneventana. I Pannetti, al termine dell’esposizione venivano gelosamente conservati dagli artigiani operanti nella zona. Agli inizi del secolo scorso i Pannetti alzati in onore della Madonna furono portati a cinque. Il primo apparteneva alla classe dei Signori e trovava il proprio spazio sul sagrato davanti alla chiesa di San Francesco. Il secondo, di appannaggio della famiglia Vietri, veniva alzato in piazza Centrale; la famiglia Marzullo aveva in custodia il terzo Pannetto che si alzava in via Costantinopoli, mentre la famiglia Tino era interessata a quello esposto alla via Trinità. L’ultimo Pannetto, infine, abbelliva la via Mancini ed era sottoposto sotto l’egida dell’associazione dei pannazzari della stessa via. Per ultimo si ricorda il grande Pannetto custodito nella Chiesa dell’Arciconfraternita in piazza Duomo che veniva issato ad opera dei priori delle confraternite in pubblica assemblea tra fedeli e clero nelle vigilie delle due festività della Vergine dopo il canto dei vespri. A sera le abitazioni prossime ai Pannetti si illuminavano di mille e mille lumi ad olio in modo che i drappi si rendessero ben visibili ai fedeli ed ai forestieri”.