Nella giornata di ieri 28 luglio si è riunito il comitato esecutivo dell’EIC presieduto da Luca Mascolo per discutere l’aggiornamento del piano tariffario riferito al terzo periodo regolatorio, proposto da Alto Calore Servizi spa, a seguito dell’approvazione da parte del Distretto Calore Irpino il 22 luglio scorso.
Si tratta di una tappa importante se si considerano le difficoltà che ha affrontato la Società di Corso Europa nel corso degli ultimi anni: sono ben note le criticità relative alla precaria situazione economica e finanziaria vissuta da ACS nel periodo passato (e non ancora completamente superata), cui solo nell’ultimo triennio si sta ponendo rimedio con un’accorta politica di riduzione dei costi e recupero di morosità e utenze fantasma.
A dispetto di quanti ritenevano ACS ormai votata al fallimento, senza alcuna prospettiva, l’approvazione dello schema tariffario da parte dell’EIC costituisce un elemento di certezza per il futuro, testimonianza plastica dell’azione effettuata per risanare i conti e rilanciare la Società verso il futuro, nonostante i problemi creati dalla pandemia, che ha portato una naturale e inevitabile riduzione degli incassi, a causa della minore liquidità delle famiglie e delle attività commerciali.
Va dato anche atto del fatto che la tariffa non ha subito alcuna variazione proprio perché l’Azienda ha ritenuto di venir incontro all’utenza, non gravando ulteriormente sulle economie delle famiglie irpine e sannite ma, nel contempo, rallentando (senza fermarlo) il percorso di risanamento intrapreso, atteso che ACS non rinuncia alla propria vocazione sociale, preferendo allungare i tempi per giungere al riequilibrio economico-finanziario pur di non penalizzare l’utenza già vessata da una tariffa tra le più alte.
Va, altresì, aggiunto che, nonostante la tariffa non cresca, ACS si impegna e si impegnerà in investimenti finalizzati al miglioramento infrastrutturale delle reti, senza chiedere nulla di più all’utenza ma impegnandosi a recuperare quelle sacche di evasione che tra mancati incassi, utilizzi impropri e utenze clandestine, penalizzano in modo determinante il fatturato e, quindi, gli incassi.
L’approvazione ottenuta dal comitato esecutivo dell’EIC, però, è solo un primo passo, anche se, va ribadito, non scontato e qualche anno fa insperato: l’obiettivo di questa Azienda è ottenere l’affidamento del servizio idrico integrato nell’ambito Calore Irpino, atteso che lo stesso distretto nella seduta del 22 luglio ha deliberato preferenza per la gestione pubblica del SII.
Il prossimo anno, infatti, sempre l’EIC dovrà assumere la decisione definitiva relativa, appunto, all’affidamento del SII e ACS pone con forza la propria candidatura, che, si vuol chiarire, non sarebbe stata immaginabile senza la volontà ferrea di questa Amministrazione per sanare un’Azienda fortemente indebitata.
In merito, l’ulteriore step di un percorso che si concluderà nel 2022 è rappresentato dalla conferma da parte dell’EIC sulla tipologia di soggetto che dovrà assumere la gestione: appare evidente, anche alla luce dell’esito del referendum e della scelta effettuata dall’ambito Calore Irpino, come ACS auspichi che si individui un titolare dell’affidamento interamente pubblico. Successivamente, come detto, Alto Calore ritiene di possedere i requisiti per essere il gestore del servizio idrico integrato: per storia, tradizione, dimensione e vastità, ACS è naturalmente il riferimento più importante nelle realtà irpina e sannita ma sì ritengono possibili anche forme di gestione temporanea condivisa con gli altri soggetti attualmente presenti sul territorio, al fine di consentire un graduale passaggio verso il gestore unico, che, anche in ragione dell’opera di risanamento attuata con perseveranza e convinzione, non può non essere Alto Calore. L’operazione salvataggio prosegue, la strada, seppure stretta, che abbiamo imboccato verrà percorsa fino in fondo e ci auguriamo che sboccherà in una più ampia a risanamento attuato.
Un ringraziamento particolare a tutti i tecnici che si sono adoperati per il raggiungimento di un risultato importantissimo, in modo particolare all’ufficio regolatorio che ha condotto in porto l’operazione, tra mille difficoltà.