Alto Calore, la Cisalfedernergia invoca l’intervento dei Prefetti

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Dalla CISALFEDERENERGIA riceviamo e pubblichiamo

Il Presidente dell’Amministrazione Provinciale di Avellino, di recente, con garbo, ha affermato che per l’Amministratore Unico di Alto Calore Servizi è giunto il momento di fare le valige, di lasciare la poltrona di Corso Europa, perché per rilanciare la storica Azienda “servono competenze”, ma l’Amministratore Unico di ACS, Ciarcia, resiste in trincea, a difesa di confini immaginari, circondato da pochi fedelissimi e da dipendenti scientemente impauriti e preoccupati per il futuro lavorativo, costretti a salire uno alla volta le scale del Tribunale per rispondere alle domande di inquirenti increduli per lo scenario che si va profilando giorno dopo giorno nell’ inchiesta della Procura della Repubblica.

Alcuni componenti della nuova RSU si sono adoperati affinché si aprisse “il vaso di pandora”, ma almeno per il momento, il coperchio resta dove è stato per lungo tempo!

Il ricorso agli strumenti legittimi della trasparenza, più volte invocati, la richiamata Legge 241/90, non hanno funzionato. Ora non resta che proseguire con coraggio il percorso già tracciato per la ricerca delle verità e contribuire all’affermazione della Legalità nei processi di gestione di un Servizio di Pubblica Utilità. Nell’incontro convocato dalle RSU, che si è tenuto ad Avellino il giorno 20 gennaio u.s., alla presenza dei Segretari provinciali e regionali di categoria, sono stati esibiti documenti dal contenuto di notevole gravità; dalle carte sembrano, infatti, emergere, in un quadro più ampio, una serie di atti presumibilmente falsi a cui si aggiunge, inoltre, la mancata condivisione di percorsi epocali per l’Azienda ALTO CALORE; Ad oggi l’Amministrazione non ha fornito adeguate spiegazioni, né un solo documento, relativo al Concordato, al Piano Industriale, alla più volte richiamata riorganizzazione del Personale, o ad altri atti, determinando, di fatto, una condotta antisindacale, posta in essere con l’ausilio di un “comitato ristretto” che non ha prodotto risultati utili nella gestione, portando, addirittura, ACS verso il fallimento. Siamo fuori tempo massimo, ma se vi fosse ancora una flebile speranza, per mantenere in vita Alto Calore, c’è assoluta necessità ed urgenza di ribadire il bisogno di competenze dei vertici, per riprendere le parole del Presidente Buonopane. Appellarsi al garantismo è un diritto, ma questo principio deve valere innanzitutto per lavoratori e lavoratrici, onesti e meritevoli, e ancor di più per i cittadini irpini e sanniti che vantano il primato di essere tra i più puntuali in Italia nel pagamento delle utenze domestiche.

Chiediamo ai Prefetti di Avellino e di Benevento di intervenire, ricordando che questa Sigla ha già richiesto una procedura di raffreddamento, con le stesse motivazioni che oggi portano ACS in un vicolo cieco, un vero e proprio stato di crisi. Ognuno dovrà prendersi le proprie responsabilità rendendo conto di silenzi ed omissioni, avendo operato utilizzando beni della collettività, motivo per il quale si ritiene opportuno indirizzare la presente nota anche ai Ministri dell’Interno e del Lavoro.

Nonostante gli sforzi compiuti da altri Enti, la Regione Campania ha lasciato che scadessero i termini per l’affidamento del Servizio idrico ad Alto Calore Servizi S.p.a. Lo spettro del fallimento dell’Azienda, ora, è concreto. Il 15 febbraio la Corte dei Conti ha accolto il ricorso di alcuni Comuni sanniti: “LA SANNIO ACQUE srl”, almeno per il momento, non può nascere, quindi niente più scissione; cade un altro pezzo importante inserito nel Concordato di Alto Calore Servizi. L’Irpinia, priva di una vera classe dirigente, giace dimenticata, pronta per essere svenduta con le sue preziose risorse ad un “prezzo modico” da chi, oltretutto, non può vantare alcun titolo di proprietà, ed approfitta di inspiegabili silenzi e probabili complicità!

Questa Organizzazione, come già ampiamente dimostrato, non resterà a guardare: la CISAFEDERENERGIA sarà presente in ogni sede a difesa dei posti di lavoro, promuovendo una sana gestione, allo scopo di garantire un Servizio efficiente, nell’interesse della collettività e del territorio. Si confida nella oramai irrinunciabile necessità di condividere un percorso istituzionale, con coloro che hanno realmente (non a parole o a titoli di giornale) a cuore le sorti dell’immenso patrimonio, costituito dalle preziose risorse idriche e dalle reali competenze e conoscenze che hanno reso nota L’Irpinia, il più grande bacino idrico del Mezzogiorno.