Ci mette la faccia l’avvocato Antonello Lenzi, e lui stesso tiene a precisarlo: “Sono abituato a farlo per mestiere. Se non avessi voluto metterci la faccia, mi sarei defilato da questo incarico di amministratore unico di Alto Calore.” Il professionista avellinese, con una solida esperienza giuridica in materia societaria, ha incontrato questo pomeriggio la cittadinanza di Capriglia Irpina, il piccolo borgo alle porte di Avellino che, a causa della rottura di una condotta, è rimasto senz’acqua per diversi giorni. Tanto che il sindaco Nunziante Picariello si è visto costretto a chiudere anche le scuole, compresa la materna. Ed è stato proprio Picariello a insistere per un confronto pubblico con i vertici di Alto Calore. Insieme a Lenzi, erano presenti l’ingegnere Danilo De Masi, responsabile dell’area tecnica della zona di Capriglia, e l’intera squadra che, lavorando giorno e notte, è riuscita a ripristinare il servizio idrico, seppur con non poche difficoltà.
“Non mi sottraggo dal confronto”, ha sottolineato Lenzi. “Questo mio modo di approcciare le interlocuzioni con sindaci e cittadini è in linea con la scelta che ho fatto da quando ricopro questo incarico. Se avessi voluto avere un atteggiamento schivo, non avrei accettato un compito così delicato. Sull’Alto Calore, però, c’è una crociata sbagliata. È vero che la società è afflitta da numerosi problemi, che certamente non si risanano in breve tempo, ma continuiamo a fornire acqua nonostante la crisi idrica epocale e i livelli minimi delle fonti sorgive. Dobbiamo intervenire sulle condotte ormai obsolete, che risalgono a oltre sessant’anni fa. Ci sono tantissime manutenzioni da fare. Lo stiamo facendo e continueremo a farlo, con l’ausilio delle ditte esterne specializzate negli scavi. Abbiamo anche costituito una task-force per essere il più vicino possibile alle esigenze del momento.”
Con l’omologa del concordato preventivo con continuità diretta, l’ente idrico è ora al lavoro per accedere ai finanziamenti, poiché la vera sfida è il rifacimento delle condotte. “I nostri consulenti stanno studiando le opportunità di finanziamento, ma per alcune risorse ormai siamo fuori tempo massimo. Puntiamo sul Pnrr e su altri fondi disponibili, anche grazie all’affiancamento dell’ente idrico campano, della Regione e di altre istituzioni. Cercheremo di attingere a tutte le risorse possibili”, ha assicurato Lenzi. “Inoltre, è fondamentale ottimizzare altre attività, come le letture dei contatori, perché senza di esse la gestione non è sostenibile. L’Alto Calore è una società da rifondare – conclude l’a.u. – Bisogna ridistribuire correttamente il personale e inserire un controllo di gestione che mi sono molto meravigliato mancasse”.