Irpinianews.it

Alto Calore, Ciampi: “Assemblea da rinviare, faremo chiarezza sulla gestione”

Di seguito il testo dell’intervento del sindaco Vincenzo Ciampi all’assemblea dell’Alto Calore.

Signori azionisti, come ben sapete sono stato proclamato sindaco di Avellino il 12 luglio scorso.  A partire dal quel momento, tutto il mio impegno è stato rivolto alla costituzione di una giunta che fosse in grado di guidare la città. Avellino si trova in una delicatissima situazione economico-finanziaria come si evince sia da un’ispezione del Tesoro antecedente il mio insediamento sia dalla bocciatura del bilancio dell’amministrazione dell’ex sindaco Paolo Foti da parte dei revisori.

Uno dei rilievi mossi all’amministrazione è relativo anche alle partite creditorie e debitorie con le società partecipate fra cui Alto Calore Servizi spa (in seguito ACS) di cui il Comune di Avellino è uno dei soci di maggior peso. Per questa ragione, la mia amministrazione ha deciso di approfondire la situazione finanziaria delle società controllate e partecipate ai fini di fare chiarezza sulla reale situazione contabile e finanziaria del Comune. Tale operazione di trasparenza è altresì necessaria prima che codesta assemblea possa prendere decisioni sul futuro di ACS che a sua volta ha una situazione finanziaria estremamente fragile.

Pur essendo stato approvato il bilancio 2017, ritengo siano necessari approfondimenti e chiarimenti su come l’ente sia arrivato ad essere così indebitato. L’analisi in questione è quanto mai necessaria anche alla luce dell’indagine della Corte dei Conti che, il 3 maggio scorso, che ha fatto emergere un danno erariale da 12 milioni di euro relativamente al periodo 2015-2018. Con responsabilità a carico del direttore generale, di quattro dirigenti, di sette componenti del consiglio di amministrazione e quattro componenti del collegio sindacale succedutisi  fra il 2008 e il 2012.

Inoltre, dall’esame del bilancio approvato, non risulta che l’amministrazione di Acs abbia predisposto specifici “programmi di valutazione del rischio di crisi aziendale” informando l’assemblea dei risultati come previsto all’articolo 6 comma 2 del decreto legislativo 175/2016. Si tratta di una grave irregolarità, ai sensi dell’articolo 2409 del codice civile, con responsabilità a carico all’attuale amministrazione e di chi non ha vigilato sul suo operato impedendo di fatto ai soci di valutare correttamente lo stato di salute dell’azienda impedendo l’adozione di provvedimenti“necessari al fine di prevenire l’aggravamento della crisi, di correggerne gli effetti ed eliminarne le cause, attraverso un idoneo piano di risanamento” come vorrebbe il comma 2 articolo 14 dello stesso decreto.

Evidenzio, che, oltre a quanto già sottolineato, codesta assise è nulla perché nullo è l’atto che l’ha convocata a seguito di un errore formale nell’avviso di convocazione dal momento che è stato convocato l’ex presidente dei revisori al posto di quello attuale. Inoltre è palese ed evidente l’impugnabilità con conseguente annullabilità delle deliberazioni assembleari dal momento che gli atti inerenti le deliberazioni non sono stati forniti in tempo utile per poter formulare i rilievi al collegio del controllo analogo. Infine l’oggetto dell’assemblea in questione è eccessivamente generico soprattutto se confrontato alla portata dei provvedimenti richiesti. Di conseguenza ancora una volte ne risulta inficiata la validità della riunione assembleare.

Metto in guardia, quindi, chi, forzando la mano, ritenga invece di andare avanti con misure straordinarie prendendosi la responsabilità non solo di svendere un asset importante per i propri cittadini, ma anche correndo il rischio di eventuali azioni legali e risarcitorie. Il Comune di Avellino ha infatti tutta l’intenzione di mettere innanzi a tutto l’interesse dei cittadini come spero vogliano fare anche gli altri sindaci, presidenti di Provincia o i loro rappresentanti in questa assemblea. Per questo, ci riserviamo tutte le azioni legali necessarie a tutelare gli interessi del Comune. Al tal proposito, mi sembra opportuno ricordare in questa sede che, mentre gli amministratori di Alto Calore sono responsabili civilmente nei confronti degli enti soci, i pubblici amministratori (Sindaci) per non averlo rilevato e denunciato, sono responsabili nei confronti dei cittadini, per “danno erariale” al patrimonio dell’ente da loro rappresentato, comportamento più volte sanzionato dalla Corte dei Conti.

Nessun piano di ristrutturazione può essere quindi validamente deciso da questa assise. E in nessun modo potrebbe comunque essere proposto o portato avanti da chi ha già gestito male l’azienda portandola sull’orlo del baratro né da chi ha assistito allo scempio senza denunciarlo. Il piano dell’amministrazione che io rappresento è un altro: apriamo un tavolo con chi ritiene che un pezzo di storia di questa provincia non debba morire, lasciando spazio ad un gruppo di “garanti” che possiamo formare adesso o a breve per arrivare ad una proposta precisa, circostanziata e soprattutto senza costi.

Sulla base di queste considerazioni ritengo opportuno procrastinare questa assemblea che pure si pone come obiettivo l’assunzione di decisioni radicali che rischiano di far perdere ai comuni il controllo dell’Alto Calore con un danno enorme per la cittadinanza. Voglio ricordare che l’Irpinia e il Sannio sono infatti fra i maggiori bacini idrici d’Europa e che uno dei miei impegni e dell’intero Movimento di cui faccio parte è per l’acqua pubblica con una gestione efficiente come accade in altre parti d’Italia e d’Europa. Rilevo inoltre che è fondamentale evitare che i futuri Amministratori dell’Alto Calore, ci cui chiedo le immediate e irrevocabili dimissioni, siano gli stessi che hanno portato l’azienda fino a questo punto e su cui pendono pesanti responsabilità. Il conflitto d’interessi sarebbe palese e condizionerebbe la stessa efficacia di ogni eventuale operazione straordinaria che non può e non deve essere completata finché non ci sarà chiarezza sui bilanci.

Propongo quindi di aggiornare la seduta di questa assemblea agli inizi di settembre e di votare subito alcuni punti con voto palese e con trascrizione a verbale dell’esito della votazione in modo nominativo per garantire ai cittadini che rappresentiamo la più totale trasparenza ed evidenza delle scelte operate:

1) la sfiducia all’attuale amministrazione verso la quale l’azienda si riserva di svolgere tutte le azioni necessarie a tutela del suo patrimonio e l’affidamento dell’ordinaria gestione come nelle previsioni statutarie. Fermo restando che il Comune di Avellino si riserva di effettuare le denunce del caso legate alle responsabilità dell’attuale gestione, di chi non ha vigilato sul suo operato e di chi ha eventualmente sostenuto deliberazioni che, sulla base delle eccezioni precedentemente avanzate avalleranno decisioni, all’interno di un’assemblea potenzialmente nulla o annullabile.

2) la convocazione di una nuova e valida assemblea agli inizi di settembre con all’ordine del giorno la nomina dei nuovi vertici

I due punti in questione consentiranno:

Exit mobile version