Di seguito la nota di Filomena Sole e Brunella Asfaldo:
“Il clima di inagibilità politica che si registra ad Altavilla Irpina a causa della azione continua del Sindaco Vanni, della sua maggioranza e del Presidente del Consiglio di ostruzionismo e di impedimento dell’esercizio dei legittimi diritti/doveri istituzionali della minoranza investita, al pari dei consiglieri di maggioranza, di un preciso munus pubblicum di diretta investitura popolare, costringe le consigliere del Gruppo Sinistra Ecologia e Libertà, Filomena Sole e Brunella Asfaldo, ad autosospendersi da qualsiasi partecipazione alle sedute del Consiglio Comunale.
La difficile, sofferta e grave scelta si rende ormai necessaria e non ulteriormente procrastinabile per una serie di ragioni che, sebbene reiteratamente rappresentate, non solo non hanno trovato accoglimento o registrato modifiche negli atteggiamenti della maggioranza e del Presidente del Consiglio, ma si sono incancrenite nel tempo determinando una lesione continua e non ulteriormente tollerabile dei diritti e delle prerogative dei consiglieri.
Evidenziamo, in particolare:
a) Il Presidente del Consiglio Comunale continua a non riunire la Conferenza dei capigruppo allo scopo di definire la programmazione dei lavori consiliari e tanto in dispregio dell’art.6 del vigente Regolamento del Consiglio Comunale.
Questa cattiva prassi impedisce, di fatto, la partecipazione delle scriventi consigliere nella fase anche organizzativa delle sedute consiliari e le emargina dalle scelte che investono il massimo organo deliberante il quale viene convocato sempre con avviso diramato nella stretta prossimità della seduta senza documenti previamente a disposizione per delibarne la inseribilità all’ordine del giorno.
b) I verbali di deliberazione del Consiglio Comunale non riportano mai integralmente o in maniera sufficientemente compiuta le dichiarazioni rese dalla minoranza nella seduta, circostanza che non si verifica per quelle rese dal Sindaco o da altri rappresentanti della maggioranza.
c) Ai consiglieri di minoranza non solo viene ostacolato l’accesso ai documenti con estrazione di copia (ne viene negato l’accesso o il rilascio viene disposto a distanza di 30 giorni), ma viene anche negata la visione dei documenti che deve essere immediata e senza richiesta scritta o “prenotazione” (in tal senso si esprimeva il consigliere di maggioranza Camerlengo) proprio per la finalizzazione di detto strumento all’esercizio del mandato consiliare.
Tanto, peraltro, anche in dispregio della disposizione recata dall’art.22 del vigente Regolamento del Consiglio Comunale che, a differenza del successivo art.23 non prescrive alcuna richiesta scritta.
d) Viene negato l’utilizzo del sito istituzionale del Comune per avvisi pubblici, pure di carattere istituzionale, richiesti dalla minoranza, nel mentre su di esso la maggioranza pubblica anche documenti che non sono strettamente connessi all’attività istituzionale.
Quanto esposto è inverato, per citare solo gli ultimi gravi accadimenti:
1) dalla convocazione del Consiglio Comunale avente ad oggetto la nomina del Revisore, con avviso diramato il 30/07/2015 per il giorno successivo, cioè per il 31 luglio. E’ appena il caso di sottolineare che il Revisore in carica era cessato in data 30/6; la comunicazione del Comune alla Prefettura è stata effettuata solo in data 2/7; il sorteggio è avvenuto in Prefettura in data 8/7; in data 22/7 il Revisore sorteggiato aveva già accettato la nomina.
Ci sarebbe stato, quindi, tutto il tempo per convocare la Conferenza dei Capigruppo e, successivamente, il Consiglio Comunale con termini anche abbreviati. Come detto, invece, l’avviso di convocazione è stato diramato, senza previa convocazione della Conferenza, solo nelle ore pomeridiane del 30 luglio per una seduta di estrema urgenza fissata per il giorno dopo! Di tanto l’intestata Prefettura è stata debitamente informata con nota in data 30/7/2015, trasmessa, in pari data, via pec, senza che le Consigliere abbiano ricevuto riscontro alcuno.
E’ da far rilevare, in proposito, che la consigliera Asfaldo, di professione Segretaria Comunale, è attualmente titolare e presta servizio nel Comune di Cascina, in provincia di Pisa, distante circa 600 Km da Altavilla. Il giorno 31 luglio, nonostante abbia adoperato un mezzo di trasporto veloce (T.A.V.) non è riuscita ad arrivare ad Altavilla che a Consiglio oramai abbondantemente finito. E’ ovvio che questa sistematica lesione dei diritti di rappresentanti eletti dal popolo non si sarebbe verificata se il Presidente avesse agito in opportuna concertazione non solo con la maggioranza, ma anche con la minoranza;
2) dalla mancata comunicazione del deposito degli atti relativi al bilancio di previsione, dalla avvenuta convocazione del Consiglio per il giorno 4 settembre 2015 senza preventiva Conferenza dei Capigruppo, dalla avvenuta celebrazione del Consiglio nella stessa data del 4.9 nonostante la comunicazione del deposito degli atti fosse stata tardivamente effettuata solo in data 2/9, dal mancato rinvio del Consiglio (pure richiesto dalle scriventi consigliere) per consentire l’esame degli atti e la presentazione di emendamenti (per i quali il Regolamento di Contabilità prevede 15 giorni);
3) dal diniego, illegittimo, di rilascio di copie alla consigliera Sole (copie poi rilasciate previa diffida) e dal diniego di visione di atti alla consigliera Polcari da parte del Responsabile di Ragioneria, Origo, che ha costretto la prima a chiedere l’intervento dei Carabinieri.
Questo e molto altro (tra cui la pubblicazione, da parte della maggioranza, di un articolo scritto da un consigliere di minoranza del Comune di Marano, debitamente smentito, attinente alla vita professionale della consigliera Asfaldo- al tempo Segretario Generale del Comune di Marano- e per il quale comportamento la stessa, pur esistendone i presupposti, non ha presentato querela, ed il comportamento quantomeno discutibile della Segretaria Comunale, Nadia Della Monica, nei confronti della consigliera Sole) di cui gran parte reso noto a codesta Prefettura, senza riscontro alcuno, inducono le scriventi a denunciare, in modo forte, lo stato di sospensione della democrazia nel massimo organo liberamente eletto dai cittadini e ad autosospendersi dalla partecipazione alle sedute dei Consigli Comunali sino a quando la normale agibilità politico-istituzionale non sarà ripristinata.”