Calitri – Il dopo Sicuranza è condito di fibrillazioni e per la Comunità Montana Alta Irpinia si arriva all’aut-aut: entro domani l’accordo o si va al commissariamento. Al vertice dell’ente montano dovrebbe salire, così come da tempo è nell’aria, l’assessore provinciale nonché sindaco di Calitri Giuseppe Di Milia. E il nome del presidente appare in queste ore calde l’unico dato che sfiora la certezza. Le grandi fibrillazioni, però, risiedono in casa Ds e Margherita. Dopo l’iniziale ‘imposizione’ della Quercia, decisa a riconfermare i tre assessori uscenti, sembra si sia scesi a più miti consigli. Per i Ds, dunque, gli assessori dovrebbero essere due: Frullone, di Bisaccia, dell’area bassoliniana, e Ruggiero di Lioni, vicino alla sinistra. La Margherita, se gli assetti dovessero essere confermati, dovrebbe invece guadagnare una poltrona in più. Cariche che dovrebbero rispettare un principio ampiamente logistico ed ‘attribuire seggi’ in tutto il territorio, non solo in una parte ‘raccolta’ dei 25 comuni che rientrano sotto la giurisdizione dell’ente. Principi a parte sembra che nell’esecutivo Giuseppe Guglielmo, ex sindaco di Andretta, sia tra i papabili. Con lui altri tre rappresentanti ancora al vaglio degli interessati. A questi andrebbe poi ad aggiungersi un esponente dello Sdi: nelle ultime ore appare quasi una certezza il nome dell’ex consigliere provinciale Gala. Fuori dalla coalizione, invece, Udeur e Rifondazione che in un primo momento sembrava intenzionata a non cedere sul nome di Antonio Di Ninno. In questo modo verrebbe riconquistato in seno alla Comunità Montana un nuovo equilibrio che sembra mancare da quando Gaetano Sicuranza ha abbandonato il timone dell’ente. Ore cruciali, dunque, per determinare assetti quasi allo sbando.
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