Alloggi comunali “fantasma”: sono 1400. Feola ed Arvonio disertano l’incontro, Lieto denuncia: “Tutto un bluff”

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Millequattrocento alloggi comunali “fantasma” non censiti dal comune di Avellino, spesso inagibili e non accatastati, manchevoli degli atti costitutivi condominiali, ma all’interno dei quali vivono con diritto altrettante famiglie, quasi tutte in regola con gli oneri fiscali.

E’ questa la denuncia effettuata questa mattina da Fiorentino Lieto, dirigente della Federconsumatori Campania, presente presso il comune di Avellino per quello che sarebbe dovuto essere un incontro istituzionale chiarificatore della settima commissione consiliare presieduta da Francesca Medugno, alla presenza – assenza – del dirigente del settore abitativo Riccardo Feola e del comandante della Polizia Municipale Michele Arvonio.

A fare le gravissime spese dell’attuale situazione, neanche a dirlo, soprattutto gli inquilini, costretti ad abitare alloggi all’interno dei quali risulterebbe persino impossibile ogni opera di manutenzione, ma anche tutta l’inefficiente – almeno in questo caso – macchina comunale.

“L’incontro di oggi rappresenta una grande delusione – ha commentato Lieto – perché la mancata presenza del dirigente del settore abitativo non ha permesso di approfondire con le istituzioni un argomento – quello della sottoscrizione dei contratto abitativi – che riguarda da vicino la vita ed il benessere di tante famiglie”.

Tutto sembra un grande bluff – ha aggiunto – perché non si possono sottoscrivere i contratti senza l’accatastamento degli alloggi, e tutti sappiamo che buona parte di questi non risultano neppure accatastati. Va inoltre ricordato che, attraverso una delibera del 2015, la giunta aveva dato mandato per la costituzione di una commissione composta da 15 impiegati comunali, che avrebbero dovuto predisporre il lavoro che avrebbe portato alla realizzazione dell’anagrafe degli utenti. Dopo 2 anni, però, nulla sappiamo di tale commissione, della quale non sono mai stati resi noti i componenti e neppure i relativi costi”.

“Intanto, 1400 alloggi risultano totalmente anonimi con conseguenze gravissime per chi li abita. Una di queste è la mancata attuazione del decreto Lupi del 2014, che dava l’opportunità agli inquilini con contratto sottoscritto, di ottenere di un rimborso fiscale fino a 900 euro. Un rimborso che hanno già perso nell’ultimo biennio, e che allo stato dei fatti perderanno anche nel prossimo”.

Ad aggravare la situazione, il fatto che molti alloggi potrebbero addirittura non essere agibili, mettendo a serio rischio l’incolumità dei cittadini: “senza un censimento – conclude Lieto – non abbiamo la possibilità di programmare una manutenzione degli immobili considerando che mancano addirittura gli atti di costituzione dei condomini”.

A rincarare la dose è il presidente di Assocasa Elio Amodeo:“Chiediamo innanzitutto il benessere delle famiglie che occupano questi appartamenti, attraverso la registrazione dei contratti, l’accatastamento degli immobili e la messa in sicurezza degli stessi. Vogliono farci passare come i colpevoli di situazioni di malessere e di degrado che non abbiamo contribuito a determinare, a fronte di una situazione di caos istituzionale che invece appare evidente”.

 

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