L’allarme lanciato dalla Caritas e dalle associazioni di volontariato, sull’aumento della povertà in provincia di Avellino, è condiviso con preoccupazione dalla Cgil di Avellino. “L’aumento vertiginoso dei poveri in Irpinia che sono costretti a rivolgersi alle associazioni di volontariato è un effetto della crisi che da anni imperversa in Irpinia – afferma il segretario provinciale della CGIL, Vincenzo Petruzziello – contro la quale le istituzioni, nonostante le numerose sollecitazioni provenienti dal mondo sindacale e dall’associazionismo, non hanno inteso mai approntare politiche di contrasto. Anche il sindacato rappresenta un luogo di immediato riscontro dell’incalzante difficoltà che vivono le famiglie – continua Petruzziello – siamo testimoni quotidiani di richieste di aiuto da parte di lavoratori, giovani, famiglie che non riescono più a garantirsi un vivere dignitoso e questi sono solo la punta dell’iceberg di una condizione molto più estesa, spesso taciuta per vergogna. Nel comune capoluogo come in altri comuni della Provincia, oltre agli effetti della crisi – commenta Petruzziello – si fa sentire l’assenza degli interventi delle istituzioni. Il commissariamento degli enti ha rappresentato una vera e propria sciagura, soprattutto per i cittadini più in difficoltà, essendo venute del tutto a mancare le politiche sociali e di assistenza. Il commissariamento della Provincia e del Comune capoluogo ha ulteriormente incrementato l’allontanamento degli enti dai problemi quotidiani delle persone e le associazioni di volontariato rischiano di non riuscir più a far fronte all’incessanti e numerose richieste di aiuto. E’ necessario – propone Petruzziello – riattivare e rilanciare l’azione del tavolo costituito in senno alla Prefettura di Avellino sulle povertà, determinare i bisogni reali, conoscere le dimensioni del fenomeno. La Cgil di Avellino è pronta a fare la propria parte. Gli interventi di sostegno non possono essere più elargiti solo dal mondo dell’associazionismo e soprattutto occorre varare un piano strutturale di contrasto alla povertà, che ci consenta di conoscere le situazioni più gravi, che premetta di programmare gli interventi in maniera più organica e secondo un criterio di rete territoriale. La Prefettura di Avellino, con il tavolo sulle povertà, è l’unico ente, al momento in grado di svolgere la funzione di raccordo degli interventi e coordinare l’azione dei soggetti disposti a collaborare. Per questo motivo chiediamo al Prefetto di Avellino l’immediata convocazione del tavolo ed una pronta ripresa dell’azione di questo organismo, in piena sintonia con le associazioni già operanti sul territorio”
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