Crescono in modo esponenziale le persone segnalate per consumo di droghe: da 27.718 del 2015 a 38.613 del 2017, ovvero +39% in soli due anni. Allarmante l’impennata delle segnalazioni che riguardano minori che quadruplicano rispetto al 2015. Sono i numeri denunciati dal nono Libro Bianco sulle droghe promosso dalla Società della Ragione onlus e presentato presso la Sala Caduti di Nassirya, in occasione della giornata internazionale contro il Narcotraffico.
L’Italia è il terzo Paese in Europa dove si consuma più cannabis: si stima che il 33,1% della popolazione l’abbia usata almeno una volta nel corso della vita, una percentuale inferiore solo a Francia (41,4%) e Danimarca (38,4%). Se si considera la sola fascia d’età dai 15 ai 34 anni, l’Italia è al secondo posto: si stima che il 20,7% ne abbia fatto uso nei dodici mesi precedenti all’ultima indagine del 2017, contro il 21,5% della Francia.
Secondo l’ultimo rapporto europeo pubblicato, l’Italia è il quarto paese per uso di cocaina tra quelli dell’Unione Europea, con il 6,8% delle persone con età compresa tra i 15 e i 34 anni che ne ha fatto uso almeno una volta, preceduta da Regno Unito, Spagna e Irlanda.
Secondo il report la droga ha portato in carcere il 30% dei detenuti, ovvero 14.139 dei 48.144 ingressi in cella nel 2017. Ma si tratta per lo più di “pesci piccoli”, “mentre i consorzi criminali restano fuori dai radar della repressione penale”, si legge dal rapporto.
Dai dati raccolti emerge inoltre che un quarto della popolazione detenuta è tossicodipendente. Hanno infatti un rapporto “problematico” con sostanze stupefacenti 14.706 dei 57.608 detenuti presenti in carcere al 31 dicembre 2017, pari al 25%.