Allarme dal Ministero della Salute: consumo di alcol sempre più diffuso tra i giovani

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alcolici
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La dipendenza dall’alcol rappresenta sempre di più una piaga sociale e un fenomeno che interessa, destando preoccupazione, le nuove generazioni. Ad allarmare in maniera particolare, infatti, è il cosiddetto “binge drinking”, ovvero il consumo di alcol occasionale e lontano dai pasti che imperversa soprattutto tra i più giovani.

Sulla base dei dati Istat, il Ministero della Salute ha infatti pubblicato una relazione su alcol e problemi a esso correlati, tra la popolazione italiana, in base alla quale se nel corso del 2014 si osserva un lieve calo rispetto all’anno precedente dei consumatori giornalieri di alcol (nel 2013 rappresentavano il 22,7% e nel 2014 il 22,1%), continua a incrementare il consumo occasionale e al di fuori dei pasti (binge drinking): nel 2013 il 25,8% e nel 2014 il 26,9%.

Tale consumo fuori pasto è molto popolare soprattutto tra i giovani dai 18 ai 24 anni e tra i giovani adulti dai 25 ai 44 anni, che lo adottano di frequente come abitudine relativa a contesti legati al divertimento e alla socializzazione. In particolare, questo fenomeno sembra interessare sempre di più il genere femminile di ogni fascia di età (si passa infatti dal 14,9% del 2005 al 16,5% del 2014), mentre il dato complessivo dei consumi fuori pasto tra i maschi risulta in lieve diminuzione (da 37,3% nel 2005 a 36,1% nel 2014). Il “binge drinking” desta allarme in quanto è legato a gravi rischi per la salute e la sicurezza non solo del bevitore ma anche dell’intera società.

Nel 2014, il 10% degli uomini e il 2,5% delle donne di età superiore a 11 anni hanno dichiarato di aver consumato sei o più bicchieri di bevande alcoliche in un’unica occasione almeno una volta nell’ultimo anno. I valori massimi di consumo in termini d’età sono raggiunti tra i 18 e i 24 anni (in cui si registra anche una crescita del consumo di apertivi alcolici e superalcolici oltre a vino e birra), ma il fenomeno non risparmia anche i cosiddetti “giovani anziani”, ovvero le persone catalogate nella fascia d’età compresa tra 65 e 74 anni. Sono infatti 2.700.000 i consumatori ultra sessantacinquenni a rischio per patologie e problematiche alcol-correlate.

Dall’analisi del tipo di bevande maggiormente preferite trova conferma la tendenza già registrata negli ultimi dieci anni di una progressiva riduzione della quota di consumatori che bevono solo vino e birra: soprattutto fra i più giovani e le donne ci sono sempre di più aperitivi, amari e superalcolici (aumento che si registra nei giovani e i giovanissimi ma in misura percentuale maggiore negli adulti oltre i 44 anni e gli anziani). In ogni caso, in termini generali, tra le bevande consumate nel 2014, il vino resta al primo posto seguito dalla birra e poi da altri alcolici (aperitivi, amari e superalcolici).

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