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Allarme Coronavirus, le indicazioni del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria

Di seguito la nota del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria contenente indicazioni relative all’allerta Coronavirus:

DETENUTI

In tale senso, le direzioni degli istituti penitenziari, con il coinvolgimento del
medico competente ai sensi del D.Lgs, 9 aprile 2008, n. 81, concorderanno con le autorità
sanitarie e le unità di crisi locali chiare procedure, che attengano soprattutto alla fase di
prelievo di tamponi e al trattamento conseguente dei casi sospetti di infezione da COVID
19 nell’ambito della popolazione detenuta, comprendendo anche le eventuali misure di
isolamento e la conseguente sorveglianza sanitaria.

Per tale ragione appare imprescindibile che ogni direzione, fin da subito, individui
all’interno dell’istituto penitenziario, secondo le indicazioni del personale medico in
servizio, uno spazio ove collocare i detenuti per consentire l’eventuale fase di isolamento
sanitario dei casi di sospetto contagio.

Fermo restando quanto disposto a proposito dei trasferimenti da e verso gli istituti penitenziari (sfollamenti, assegnazioni, trasferimenti a domanda o per motivi di sicurezza,
ecc.), interessanti i territori di competenza dei Provveditorati di Torino, Milano, Padova,
Bologna e Firenze (cfr. circolare del 22 febbraio 2020), per le traduzioni riguardanti motivi
di giustizia, le direzioni interessate concorderanno con gli organi giudiziari competenti le
modalità di esecuzione delle stesse, valutando anche la possibilità di garantire la presenza
del detenuto con il supporto della videoconferenza.

Le segnalazioni di diffusione dell’infezione nei territori appena menzionati
inducono in generale ad elevare il livello di allerta e a rafforzare le misure di protezione in
tutti gli istituti penitenziari.
Particolare attenzione dovrà essere dedicata al controllo sui detenuti che hanno
accesso dall’esterno (cc.dd. nuovi giunti): per costoro sarà opportuno eseguire uno
specifico preliminare monitoraggio, con possibilità di utilizzare anche uno spazio di pretriage.
Sul punto si segnala che il Dipartimento della Protezione civile ha offerto la propria
disponibilità a fornire sistemi di rapida installazione (piccole tensostrutture), da impiegare
per tale scopo, all’interno dei quali il personale sanitario competente potrà effettuare tutti i
necessari accertamenti preventivi.
Ogni Provveditore effettuerà, all’interno del proprio territorio di competenza, una
mirata ricognizione per ricostruire il fabbisogno effettivo (in termini numerici) delle
strutture mobili da installare presso gli Istituti penitenziari, dandone comunicazione – il
prima possibile – alla Direzione generale del personale e delle risorse, per la successiva
richiesta da avanzare al Comitato Operativo della Protezione Civile, anche per il tramite
del personale di questa sede centrale che vi partecipa.

Per il trattamento sanitario dei detenuti, nei casi di sospetto contagio, occorre
necessariamente seguire la classificazione, stabilita dal Ministero della salute con l’allegata
circolare, così come declinata nelle seguenti tipologie:
1. detenuto sintomatico (T° 37,5; mal di gola, rinorrea, difficoltà respiratoria e
sintomatologia simil-influenzale/simil COVID-19/polmonite): seguire indicazioni circolare
Ministero della Salute;
2. detenuto paucisintomatico – contatto stretto negativo al test: predisporre assistenza
medica in appositi locali che le direzioni d’istituto dovranno individuare, e segnalare il
caso al Dipartimento di Prevenzione della ASL competente. Effettuare valutazione
congiunta medico-penitenziario con servizio deputato ASL;
3. detenuto riscontrato positivo al tampone per COVID-19 ed al momento asintomatico:
quarantena presso apposito locale individuato (spazio di isolamento sanitario) con
sorveglianza attiva da parte del Medico penitenziario per 14 giorni.

ACCESSI DALL’ESTERNO E VISITE

Particolare attenzione da parte del personale addetto all’area esterna e all’ufficio
colloqui dovrà essere posta in relazione agli accessi in istituto da parte di persone non
appartenenti all’Amministrazione penitenziaria o alla ASL, ivi compresi gli addetti agli
approvvigionamenti e rifornimenti.
A tale proposito, si ritiene indispensabile che i visitatori osservino un
comportamento responsabile, mediante autodichiarazione in cui attestino di non
presentare sintomi (T° 37,5; mal di gola, rinorrea, difficoltà respiratoria e sintomatologia
simil-influenzale/simil COVID-19/polmonite), di non provenire o di non aver soggiornato negli ultimi quattordici giorni in paesi ad alta endemia o territori nazionali sottoposti a
misure di quarantena, di non essere comunque a conoscenza di aver avuto contatti con
persone affette da COVID19.
In caso di dichiarazione positiva, dovrà essere interdetto l’accesso in Istituto,
definendo con l’unità di crisi locale il percorso di invio alle ASL di riferimento.
Gli istituti penitenziari, privi di assistenza medica h24, chiederanno alle locali
Prefetture di impartire direttive alle Forze di Polizia, al fine di limitare gli accessi dalla
libertà agli orari in cui è presente il medico del penitenziario.

FORNITURE DEI PRESIDI SANITARI

Per ciò che concerne l’approvvigionamento dei presidi sanitari (DPI), si porta
all’attenzione dei Sigg. Provveditori la necessità che ciascuno formuli, nel più breve tempo
possibile, il documento che riepiloghi, a livello quantitativo, il fabbisogno generale dei
medesimi presidi: la Direzione generale del personale e delle risorse avrà cura di
sollecitare i Provveditorati in tal senso e a di redigere la richiesta cumulativa da inoltrare al
Comitato Operativo della Protezione Civile, anche per il tramite del personale dello
scrivente Dipartimento che vi partecipa (Dir.te Dott.ssa Paola Montesanti, D.te A. Lisa
Brianese).

I dispositivi di protezione individuale (DPI) a seguito di approvvigionamento
dovranno essere resi disponibili soprattutto per il personale che svolge servizi operativi o
attività che possono comportare esposizione diretta al contagio.
Ministero della Giustizia

AVVERTENZE GENERALI

Le direzioni, inoltre, sono tenute a seguire le indicazioni offerte dal Ministero della
Salute e relative alla salubrità degli ambienti di lavoro e alla tutela della salute del
personale.
Sarà necessario raccomandare, tra le altre cose, di evitare affollamenti nei locali
d’ufficio o nelle caserme, assicurare la frequente areazione di tutti i siti e curare la consueta
pulizia e disinfezione degli ambienti.
§12 I dipendenti saranno informati che, nel caso in cui dovessero presentare sintomi,
anche lievi, indicativi di un’eventuale infezione (febbre, tosse, difficoltà respiratoria,
dolori muscolari), così come prescritto dalle circolari del Ministero della Salute, dovranno
evitare di accedere direttamente alle strutture di pronto soccorso e rivolgersi
telefonicamente al proprio medico curante o al numero nazionale di emergenza (112) o al
numero verde (1500) del Ministero della Salute, notiziando nel contempo la Direzione di
appartenenza.

Nel caso in cui i sintomi dovessero verificarsi sul posto di lavoro e/o durante il
turno di servizio, dovrà essere immediatamente interessato il personale medico per i
consequenziali interventi di competenza.

Al fine di limitare eventuali tensioni tra la popolazione detenuta, nonché di evitare
preoccupazione tra il personale tutto, le direzioni degli istituti concorderanno con le ASL
incontri informativi, curati da esperti della materia e destinati al personale penitenziario e
ai detenuti.

Certo della collaborazione e del senso di responsabilità del personale
dell’amministrazione penitenziaria, si rappresenta che le disposizioni contenute nella
presente circolare sono suscettibili di modifiche ed integrazioni in ragione degli sviluppi
della situazione.

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