“Alla fine lo Stato vince sempre contro la criminalità organizzata”. Dalla Prefettura un messaggio di speranza

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Alpi – Il prefetto Bruno Frattasi dirige l’Agenzia nazionale per i beni sequestrati e confiscati dallo scorso mese di febbraio. Molto probabilmente, anche il suo insiedamento ha impresso una svolta positiva alla futura destinazione della villa di Biagio Cava, il boss morto nel novembre del 2017 a 62 anni. “Sono molto contento di essere qui ad Avellino”, dice. “Il Prefetto Tirone ha fatto un ottimo lavoro. Il riutilizzo dei beni confiscati a volte sembra una partita persa in partenza. Invece noi oggi diamo il segnale che queste partite si possono vincere. La mafia non la si sconfigge soltanto attraverso le forze di polizia ma anche e soprattutto attraverso l’istruzione, la formazione, la cultura”.

“Alla fine lo Stato vince sempre contro la criminalità organizzata, noi oggi lanciamo questo messaggio molto importante”. Anche il ruolo di Domenico Biancardi, presidente dell’amministrazione provinciale di Avellino, è stato fondamentale e gli viene riconosciuto dallo stesso Prefetto Tirone. Molto soddisfatta il dirigente dell’Ufficio scolastico provinciale, Rosa Grano: “La scuola può e deve essere un avamposto contro l’illegalità”.

Grazie alla sinergia istituzionale messa in campo con tenacia dal Prefetto di Avellino, da oggi il bene confiscato non viene più soltanto inteso come sottrazione di risorse alla criminalità organizzata, ma viceversa come occasione di prevenzione e di sviluppo economico e sociale. La scuola, come sottolinea il Protocollo, “può contribuire alla rinascita culturale, sociale ed economica del Vallo di Lauro”.

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